Sequestrò figlio del boss: l'ex promessa della Roma dovrà scontare 16 anni

30/05/2025 alle 08:51.
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Avevano sequestrato un loro coetaneo fuori da un sushi bar in zona Ponte Milvio per chiedergli dei soldi legati a un giro di droga. Ora Aboudramane Diaby - 22anni ed ex giovane promessa della Roma primavera - do-vrà scontare 16 anni e 8 mesi di reclusione per sequestro di persona a scopo di estorsione. Per lo stesso reato il suo complice, il ventiquattrenne Osvaldo Jimenez Gonzalez è stato condannato ieri a 6 anni e 8 mesi. Sono ormai quasi le due di notte del 23 dicembre 2022 quando un gruppo di giovani parcheggia le macchine sulla via del sushi bar Moku, zona calda della movida di Roma nord, e si apposta all'esterno del locale. Il 22enne Danilo Valeri, figlio di Maurizio Valeri (detto "Il Sorcio") considerato il referente di alcune piazze di spaccio a San Basilio, è seduto al tavolo con alcuni amici, tra cui Chanel Totti, la figlia di Francesco, ignara di tutto. Quando esce gli imputati gli vanno incontro, lo accerchiano e lo caricano con forza su una Peugeot 208 scura. «Fatevi i c... vostri sennò facciamo saltare tutto», queste le minacce degli aggressori ai buttafuori e agli amici presenti che sono state poi riferite in aula. Il rapimento dura il
tempo di una notte. Nel primo pomeriggio del giorno seguen-te, Danilo Valeri viene liberato e può tornare a casa. (...) La vittima neanche voleva sporgere querela. Il ragazzo ha addirittura negato di essere stato sequestrato. «Mi ricordo esclusivamente di essermi svegliato in un taxi che mi ha portato a casa, senza soldi, senza documenti, tanto che mia madre l'ha pagato. Non ricordo nulla di quanto accaduto», ha riferito alla polizia quando è stato ascoltato. Anche il padre - cinquantenne titolare di un autolavaggio in zona San Basilio, che lo scorso anno si era presentato in ospedale ferito con un colpo di pistola a una gamba - ha minimizzato tutto l'accaduto. (...) Un amico della vittima, però, racconta una storia diversa. Matteo Segatori, infatti, è stato l'unico a preoccuparsi di quanto stava avvenendo. Quella sera a un certo punto - ha spiegato - Danilo era tornato pensieroso dal bagno, dicendo di aver discusso con un altro avventore del ristorante. Poi, all'uscita del locale il suo amico viene avvici-nato e spinto in macchina da altri ragazzi. (...)

(Il Messaggero)