
IL TEMPO (T. CARMELLINI) - Ora che il mistero è stato svelato e che la Roma ha il suo nuovo allenatore (aspettando i cardini dell'ufficialità), bisogna iniziare a fare sul serio tutte le altre cose che vanno insieme alla scelta del tecnico. Il garante di questo passaggio storico, per evitare di commettere i soliti vecchi errori è sempre e ancora Claudio Ranieri. L'ex mister giallorosso ha partecipato al vertice di Firenze ed è stato il grande "suggeritore" dell'operazione Gasperini (era già chiaro fosse lui quando al termine della partita disse sul nuovo tecnico: "All'inizio potrebbe non piacere"). Perché è noto che, l'ormai ex allenatore dell'Atalanta (in realtà l'addio vero è fissato per le prossime ore), non è di quelli che trasmettono simpatia a pelle e i tifosi rivali in genere lo odiano.
Ma è chiaro che, simpatia a parte, Gasperini sia stato chiamato a Roma per aprire un ciclo, per fare quello che non è riuscito lo scorso anno...anzi ormai da troppi anni. La prima cosa da fare sarà capire se al nuovo allenatore andrà bene questa rosa o se e come servirà intervenire per adeguarla al suo sistema di gioco. Poi bisognerà mettere l'allenatore nelle condizioni migliori per lavorare, adeguare la struttura di Trigoria alle sue esigenze e controllare che tutti remino dalla stessa parte: in passato purtroppo non sempre è stato così. Infine l'ambiente. Il popolo giallorosso, che nella Capitale sposta non poco i valori in campo, dovrà avere pazienza e dare a Gasperini il tempo giusto per far crescere la squadra e trasmettere le sue idee a un gruppo che finora si è mosso in maniera molto diversa. Della serie "calma e gesso" l'opera è solo all'inizio...anzi deve ancora iniziare.