
IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI) - Alla fine domenica sera è stata una Buona Domenica, passata a casa ad aspettare un miracolo a Venezia, ma nemmeno troppo. Alla fine, esito Scudetto a parte (vi prego non toglieteci le rivalità, ovvio, in un contesto di civiltà) pure la stagione non è stata male, soprattutto per chi campa di rivalità (da -18 a + 4, un derby vinto, l’altro pareggiato in rimonta, più domenica sera, passando - su tutto - per il Bodo “Glimmete”). (...) Da Como potrebbe arrivare il futuro della Roma: Fabregas. Fosse lui, viva lui, fosse lui, tra tutti gli emergenti sarebbe forse il migliore. Vediamo. Speriamo oggi. Speriamo presto. Ma, soprattutto, speriamo bene: vi prego basta parlare di programmazione e/o necessariamente di “ggiovani”. (...) Se intendete come giovane la programmazione allora vi seguo: quando è arrivato Falcao la Roma ha vinto subito lo Scudetto (Turone), è arrivato Batistuta e lo ha vinto in un girone, è arrivato Mourinho e ha vinto due coppe (sì lo so, per chi lo detesta bisogna specificare che è una). Parafrasando un allenatore che a molti piace ancora: nomi forti, destini forti. E non necessariamente “ggiovani”. In questo campionato il miglior allenatore è stato Claudio Ranieri, 73 anni. (...) Quindi qualsiasi scelta facciate, fate che sia tale, che sia una visione e che abbia di giovane solo la programmazione: quella a un anno. Anzi: a 358 giorni. Il 20 maggio c’è la finale Uefa. (...)