Le pagelle della Roma. Svilar, Mancini e Konè tra i migliori. Male Hummels

27/05/2025 alle 07:46.
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IL TEMPO (L. PES) - Ranieri 9 - Grazie. La parola che tutti almeno una rivolta in questi mesi hanno rivolto a Ranieri. Ha preso la squadra a due punti dalla Serie B e l'ha portata a lottare per la Champions fino all'ultima giornata. Miglior rendimento del 2025 in Serie A e gli inciampi nelle coppe, ma Ranieri ha compiuto una vera e propria impresa.

Svilar 8 - La stagione della consacrazione. Parate prodigiose quasi ogni partita e un carisma da leader del gruppo. Diciannove clean sheet tra campionato e coppe per un portiere davvero determinante. Ora sul tavolo c'è il rinnovo: i tifosi lo amano e il club ha l'obbligo di blindarlo. Saracinesca.

Mancini 7.5 - Dopo Svilar è il migliore dell'anno. Rendimento alto e costante abbinato a una leadership da capitano vero.

N'Dicka 7 - Sempre presente, tutti i minuti. Qualche imprecisione ma nel complesso un'annata molto positiva per l'ivoriano.

Hummels 5 - Grave l'errore nella notte di Bilbao, così come quelli fatali a San Sire in Coppa Italia. Arrivato tardi e accantonato da Juric, aiuta la squadra all'arrivo di Ranieri, poi niente più.

Hermoso 4.5 - Un addio senza rimpianti, arrivato per dare una mano ma mai davvero in condizione.

Celik 6.5 - Una delle rivelazioni della stagione. In difficoltà nella prima parte, efficace con Ranieri che lo riscopre nel ruolo di difensore di destra.

Angelino 7 - Motorino instancabile e goleador, lo spagnolo è stata la freccia più incisiva della rosa giallorossa abbinando qualità nelle scelte a un apporto atletico importante.

Saud 5.5 - Non lascia il segno se non per il gol al Braga e qualche sorriso sparso. Serviva altro in quel ruolo.

Paredes 6 - Alti e bassi e la testa a volte altrove. Il feeling con Juric non sboccia mai ma con Ranieri ritrova centralità salvo poi perdere il posto nel finale di stagione.

Cristante 6.5 - In crescendo dopo l'infortunio che gli ha fatto saltare oltre due mesi di stagione. Vicino all'addio sia ad agosto che a gennaio, si è ripreso la maglia da titolare nell'ultima parte.

Koné 7.5 - Il centrocampista che mancava da anni. Strappi, fisicità e intensità. Non un goleador ma l'uomo ovunque che ha cambiato il volto della mediana giallorossa. Il miglior acquisto del mercato.

Pisilli 6 -Prima stagione «da grande» con qualche acuto a tanta fiducia, soprattutto all'inizio. Ha meno spazio con i giallorossi fuori dalle coppe ma il futuro è suo. Tecnica da affinare.

Pellegrini 5  - La stagione peggiore. L'unico acuto col gol nel derby poi tante prove anonime e, soprattutto, tanta panchina. Chiude con un brutto infortunio e l'operazione. Futuro in bilico.

Zalewski 4.5  -  Tanti errori, gravi, poi l'addio dopo una telenovela tra contratto e cessioni mancate.

Saelemaekers 7 - L'arma in più di Ranieri. Si fa male subito ma al suo rientro mette in evidenza le sue qualità. Sette gol e vivacità al servizio della squadra.

Soulé 7 - Stella in ascesa e grande protagonista della primavera giallorossa. Un talento puro che ha avuto bisogno di tempo per ambientarsi salvo poi trascinare la squadra nei momenti cruciali.

Baldanzi 5.5 -  Troppo poco per la sufficienza. Ingressi dalla panchina spesso positivi ma mancano gol e assist.

El Shaarawy 5.5 - Sempre meno in evidenza e quasi mai incisivo in una stagione da riserva.

Shomurodov 6 - Rivitalizzato da Ranieri che se lo è tenuto nel mercato invernale e gli ha concesso spazio e fiducia.

Dybala 6.5 -  Dall'addio alla rinascita fino allo stop definitivo. Stagione particolare per la Joya, anche lui riportato alla luce da Sir Claudio. Notte da sogno col Porto e poi l'infortunio.

Dovbyk 5.5 -  Stagione controversa per l'ucraino. I numeri sono discreti ma le prestazioni poco convincenti. Spesso isolato manca di quella cattiveria sia nei duelli che nell'area piccola.

De Rossi sv - Cacciato dopo appena quattro giornate dove sicuramente le cose non andavano bene (appena 3 punti) ma le attenuanti erano tante. Un progetto triennale sbandierato per mesi lasciato naufragare in 360 minuti. Chissà come sarebbe andata...

Juric 4 -  Un disastro dall'inizio alla fine. Due mesi di stagione gettati al vento tra umiliazioni e un identità perduta. Una scelta fatale.