
Chissà se anche Nicolò Zaniolo, in queste ore, si sta chiedendo: «Perché sempre io?». L'ultimo atto della sua stagione è un pomeriggio finito a colpi di referti medici, indagini della procura federale e accuse di aggressione. [...]
Lunedì pomeriggio era appena terminata la semifinale scudetto Primavera, a Firenze, tra Fiorentina e Roma, vinta 2-1 dai viola. Lui era ad assistere alla partita al Viola Park con il procuratore Vigorelli e con l'amico Gaspare Galasso. Zaniolo a fine partita è andato al bagno, accanto agli spogliatoi delle squadre. Uscendo, si è congratulato con i calciatori della Fiorentina. Da qui in poi, le versioni divergono enormemente. [...]
Di certo c'è una frase, che più testimoni sentono: «Ma che vuoi, hai la faccia di venire nel nostro spogliatoio?», gli avrebbe detto Mattia Almaviva, il capitano della Roma Primavera: nel 2017 era un ragazzino e Totti gli regalò la sua fascia nel giorno dell'addio al calcio. Zaniolo gli ha risposto, una parola dopo l'altra si è acceso un capannello: un paio di spintoni, un colpetto sul collo, urla e insulti. E altri calciatori a ingrassare la scenata: un ragazzo delle giovanili della Roma, Marco Litti, e poi un dirigente accompagnatore. Mentre un altro urlava: «Ora sono c... tuoi».
Il racconto che ha prodotto ieri la Roma in una nota ufficiale però aggiunge elementi molto più gravi: "Zaniolo era visibilmente alterato, ha urinato nelle strutture riservate alla Roma, ha provocato i giocatori e, senza alcuno scambio verbale, ha colpito fisicamente Almaviva e spinto Litti contro una panchina". Litti era stato operato alla spalla e adesso "entrambi i giocatori sono stati ricoverati in ospedale: Almaviva ha una prognosi di 10 giorni, Litti di 21". Il prossimo passo sarà un'azione risarcitoria, forse una denuncia. La Roma si aspetta ora una risposta forte delle istituzioni sportive.
Ma quella nota era soprattutto una risposta alla versione affidata ai social da Zaniolo: «Voglio chiedere scusa con il cuore per quanto accaduto. So di aver reagito male e me ne assumo la responsabilità. Purtroppo, sono stato provocato verbalmente da un ragazzo e, sbagliando, ho perso la calma. È un errore che mi pesa, ma non c'è stata nessuna aggressione fisica». [...]
(La Repubblica)