
La Roma è viva, più che mai. Claudio Ranieri è il solito genio, che ama fingersi normalizzatore. Ma lui ne sa una più del Diavolo, che pochi giorni fa ha schiantato l'Inter nella semifinale di Coppa Italia. Claudio studia, analizza, scova difetti e lavora su quelli, copia; poi sa come caricare i suoi giocatori; recuperare e motivare i più timidi, accantonando quelli che stanno poco bene e che non gli regalano più ciò che chiede. Risultato: La Roma compie un'altra impresa, arriva vittoria contro l'Inter, a San Siro, soffrendo sì, ma fino a un certo punto. Ci pensa l'imprendibile Soulé, stavolta con un gol normale, cogliendo un rimpallo e sbattendo dentro la palla, dopo aver fatto pure l'uomo di fatica a tutta fascia. (...) Claudio sta lì, a pochi metri fermo nel suo "che sarà sarà", dà indicazioni, comanda e telecomanda, con lo sguardo. Tutti da cinque mesi rispondono presente e non a caso questa Roma è arrivata a 18 partite senza perdere: cinque pareggi e tredici vittorie, uno score da scudetto, sette successi per uno a zero, toccata e fuga. La sua Roma è vero, segna quanto basta evidentemente, ma non subisce gol. (...) Claudio ha vinto la sua partita a scacchi e i giocatori ci hanno messo il cuore. Cahla con Shomurodov addosso si è visto poco; Dimarco si è dovuto preoccupare di Soulé e non il contrario; Cristante ha sbagliato tanto in fase offensiva ma lì in mezzo al campo ha disputato una gara mostruosa. Pellegrini, schierato a sorpresa, ha fatto un primo tempo molto buono poi è evaporato. Koné in regia, una novità ma mica tanto: gioca lì anche in Nazionale. E la sua anarchia è bella, porta la Roma in paradiso. (...)
(Il Messaggero)