
IL TEMPO (L. PES) - "Il futuro è suo". Ci aveva visto lungo Claudio Ranieri, anche se per la verità la scommessa giallorossa su Soulé arriva da lontano. De Rossi lo indica come ala ideale per il suo scacchiere tattico e il club ci punta forte investendo circa 30 milioni complessivi sul ventunenne argentino. Un po' bastone e un po' carota all'inizio da parte di Sir Claudio, ma ora Soulé cresce domenica dopo domenica e ha le spalle larghe per trascinare la Roma. Tre volte un suo gol è risultato decisivo per i tre punti: Parma, Empoli e San Siro contro l'Inter. Cinque in totale le reti siglate dall'ex bianconero, tutte in trasferta anche se la meraviglia con la quale riprende il derby l'ha tirata fuori all'Olimpico. Un 2025 nel quale Soulé ha nettamente cambiato marcia aumentando il minutaggio e diventando sempre più protagonista. Fino a febbraio un solo gol (nella sconfitta di Verona del 3 novembre) poi l'esplosione: quattro reti e due assist quasi tutti decisivi (suo il pallone da spingere in rete contro il Verona all'Olimpico che poi Shomurodov ha trasformato in gol) e sempre titolare dal 16 febbraio in poi quando incantò il Tardini con una punizione magistrale.
Sempre nel tabellino negli ultimi tre impegni tra gol e assist ma, soprattutto, una crescita complessiva nella gestione dei momenti e nelle scelte. "Quando prende il pallone deve farmi capire che può succedere qualcosa" aveva detto Ranieri qualche mese fa, alludendo al fatto che l'argentino dovesse migliorare nella gestione. Ma ora tutto è cambiato. Corsa, dribbling, intensità e giocate di qualità. Tutti gli ingredienti che servono per brillare nel calcio di oggi e che soprattutto mancano alla rosa della Roma. Bravo a sacrificarsi quando serve e sempre pericoloso nei continui uno contro uno a cui sottopone i difensori avversari. Un mix letale di classe e dinamismo che fa di Soulé un'ala dall'avvenire raggiante. Rimpianto per la Juve, patrimonio per la Roma.
A gennaio tante richieste per il classe 2003, soprattutto dall'Inghilterra, dopo una prima parte di stagione in seconda fila. Poi l'inserimento graduale di Ranieri che ha saputo valorizzarne le caratteristiche utilizzandolo da esterno con possibilità di partire largo e senza imbrigliarlo sulla trequarti. L'assenza di Dybala (col quale ha già ampiamente dimostrato di poter convivere) sembra averlo definitivamente lanciato. L'amico e connazionale è un suo idolo (dieci anni di differenza tra i due) e lo segue da vicino sin dal primo giorno nella Capitale. E' stato uno dei suoi "sponsor" in estate e ora se lo gode dalla panchina, aspettando il ritorno. Dopo due giorni di riposo, domani mattina la squadra tornerà ad allenarsi a Trigoria per preparare la sfida dell'Olimpico con la Fiorentina di domenica. Ieri Shomurodov ha svolto una risonanza al Campus ma resta ancora da capire l'entità del problema.