
IL TEMPO (L. PES) - Stop. Si ferma la striscia di vittorie consecutive della Roma dopo sette
successi. All'Olimpico contro la Juve finisce 1-1 in una serata fatta di battaglie, qualche errore e un po' di rimpianto. Il quarto posto, in attesa del Bologna, ora è a tre punti con un punto recuperato sull'Atalanta terza e due persi dalla Lazio che fanno tornare i giallorossi al settimo posto. L'Olimpico risponde presente con oltre 65 mila spettatori e l'omaggio al bomber Pruzzo prima del match nella settimana dei suoi settant'anni.
A fine stagione sarà ritiro ma Ranieri dà ancora fiducia a Hummels che nonostante il recupero di Celik viene schierato al centro della difesa. Il turco prende il posto di Saelemaekers mentre Cristante e Koné vengono confermati in mediana. Soulé ed El Shaarawy alle spalle di Dovbyk.
La serata dell'Olimpico parte lenta ma le occasioni arrivano. La Roma lascia il possesso palla alla Juve e i bianconeri prendono campo. La prima chance importante arriva al 25' quando una bella incursione di Dovbyk porta l'ucraino alla sponda per la corrente Cristante, ma il tiro del centrocampista è murato da Kalulu. Risponde la squadra di Tudor con un gran colpo di testa di Nico Gonzalez deviato sulla traversa da Svilar. Legno colpito qualche minuto dopo anche dai giallorossi con la conclusione non precisa di El Shaarawy, La svolta della partita arriva a cinque dall'intervallo con la ripartenza della Juve che porta al tiro al volo di Locatelli sulla respinta della retroguardia romanista. La conclusione del capitano bianconeri si insacca all'angolino. Protesta la Roma sull'ultima azione del primo tempo per un mani in area di Kelly, ma il braccio sembra attaccato al corpo.
Ranieri cambia dopo un primo tempo non convincente e passa al 4-4-2 con Shomurodov al posto di Hummels. La mossa paga subito perché dopo pochi minuti su sviluppi di corner l'uzbeko insacca sotto porta sulla respinta di Di Gregorio dopo il bel colpo di testa di N'Dicka.
Sir Claudio cambia ancora: fuori Cristante ed El Shaarawy dentro Paredes e Gourna-Douath. Si torna al modulo a tre con Soulé a tutta fascia e Gourna ad aiutare Koné e Paredes in mezzo. Tudor cala un tris di cambi di qualità inserendo Kolo Muani, Cambiaso e Koopmeiners e Ranieri risponde con la staffetta programmata tra Nelsson e Celik. L'ultimo cambio è Baldanzi che rileva uno sfinito Dovbyk autore di una prestazione fatta di sacrificio a dispetto dei gol, ma comunque utile ai giallorossi.
Un pari che forse non serve a molto ma certamente non peggiora le cose in una corsa Champions serratissima e alla quale ormai partecipa an che l'Atalanta in caduta libera. Prossima fermata il derby per provare il sorpasso proprio nella serata più importante.