
IL TEMPO (G. TURCHETTI) - “Il miglior terzo portiere al mondo”. Almeno così lo definiva Spalletti. Ma Julio Sergio è stato molto di più, specialmente sotto la guida di Ranieri. L’ex Roma ha raccontato le emozioni vissute nel derby della Capitale.
Lei è stato protagonista in un derby con un rigore parato. Che ricordi ha?
“Nel primo derby ho fatto l’intervento su Mauri, nel secondo il rigore parato quando eravamo in svantaggio e poi abbiamo vinto. Ricordo che siamo entrati nello spogliatoio, siamo usciti due volte e siamo andati sotto la Curva. Momenti bellissimi”.
Cosa pensò quando Ranieri tolse Totti e De Rossi all’intervallo?
“De Rossi e Totti sono due bandiere, due fuoriclasse. Eravamo sotto e dovevamo vincere per rimanere primi. Sicuramente loro erano dispiaciuti essendo romani e romanisti. Non ci abbiamo fatto caso in quel momento, siamo tornati in campo e abbiamo fatto il nostro”.
A proposito di Ranieri, un suo pregio e un suo difetto?
“Mi ha insegnato a vedere il calcio in un modo più piacevole. Ci mette anima e cuore, è molto bello lavorare con lui. Un’altra cosa positiva per me, anche se altri non la pensano così, è che lui ti parla chiaro in faccia. Non è un politico nel calcio, fa quello che deve fare. Ho grande stima di Ranieri”.
Crede alla qualificazione in Champions League?
“La Roma sta facendo bene, viene da tanti risultati utili consecutivi. Se continua così, può andare in Champions“.
Ha sentito De Rossi dopo l’esonero?
“Sì, ma non abbiamo parlato di questa cosa. Sicuramente lo vado a trovare a Ostia, anche per vedere quello che sta facendo con la sua squadra. Per me sarà un grandissimo allenatore”.
Cosa ha significato la Roma per lei?
“La Roma ha cambiato la mia vita. Quando sono arrivato a 26 anni, avevo vinto due scudetti in Brasile e giocato con grandissimi calciatori. Entrare, però, in uno spogliatoio con gente come Totti, Panucci e Montella è un altro livello. Oggi mi conoscono in tutto il mondo perché ho indossato questa maglia. Poi, questa città mi ha dato tanto, perché i miei figli sono nati lì e mi sono fatto tanti amici. Sono grato per quello che ho vissuto”.
Cosa pensa di Svilar?
“Sta facendo molto bene, è riuscito a mantenere un livello alto e non era scontato. Tecnicamente mi piace, è esplosivo e reattivo. Da giovane aveva già fatto cose importanti, poi ha avuto un periodo dove la giocato meno. Ora, sta riuscendo a esprimere il suo valore. Sono contento per lui e spero possa restare a Roma a lungo”.
Su quale allenatore dovrebbe puntare la Roma?
“Ci sono tanti nomi con caratteristiche completamente differenti. Ad esempio, Guardiola e Simeone sono diversi, ma entrambi vincono. Serve un allenatore che tiri fuori il meglio da questi giocatori, ma ci vuole tempo. Non possiamo chiedere tutto e subito, il calcio non si fa in sei mesi”.
Chi è favorito per il derby?
“La Roma arriva da un percorso più costante, ma in queste partite non conta. In città si respira l’aria di derby per tutta la settimana. Mi auguro che la Roma possa vincere”.