Il "Common goal": l'1% degli ingaggi in beneficienza? Italiani tutti in fuorigioco

14/04/2025 alle 11:38.
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Quando giorni fa Mats Hummels, il 36enne calciatore tedesco della Roma, ha annunciato con un emozionante video il suo addio al calcio giocato, mi ha sorpreso che l'indomani, nel raccontare il personaggio, nessuno abbia ricordato di lui un particolare che io ricordavo perfettamente e mi sembrava dicesse molto sull'uomo, oltre che sul calciatore [...]: nel 2017 Mats era stato il primo calciatore ad aderire a "Common Goal", l'ente benefico creato dallo spagnolo Juan Mata. [...]

Fondò "Common Goal" chiedendo a tutti i calciatori d'Europa di aderirvi donando l'1% del proprio ingaggio annuale da destinare a organizzazioni benefiche legate al calcio e operanti in tutto il mondo. Lui prese la tessera n° 1 e all'indomani Mats Hummels gli telefonò e gli disse di spedirgli la tessera n° 2. Per capirci, l'1% dello stipendio che percepivano corrispondeva a un contributo di 80mila euro per Mata e 70mila euro per Hummels. [...]

Così quando Hummels ha annunciato il suo ritiro mi è tornata in mente la sua tessera n° 2 e mi è spuntata una curiosità: andare a vedere quanti e quali giocatori 9 anni dopo la sua creazione ne fanno parte. E forse sarebbe stato meglio non farlo. I calciatori che oggi, 2025, destinano l'1% del loro stipendio sono 147: 76 sono donne, 71 uomini. Tra questi 71 non c'è un solo calciatore italiano (anni fa c'era Chiellini che però oggi ha smesso di giocare). Sono presenti 3 soli giocatori di Serie A: Hummels e Dybala della Roma, Andersen del Venezia.

(Il Fatto Quotidiano - P. Ziliani)