Colpo Roma

28/04/2025 alle 07:32.
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IL TEMPO (L. PES) - Coraggio. Quello che è mancato negli altri due big match del mese di aprile e che Ranieri aveva chiesto a gran voce. Quello dimostrato dal tecnico che ha deciso di presentarsi a San Siro, nella gara più complicata di questo finale di stagione, con due punte giocandosela a specchio con Inzaghi. E quello di Soulé che la scorsa estate ha scelto la Roma per consacrarsi e ieri alla Scala del calcio ha vissuto il suo pomeriggio di gloria regalando tre punti fondamentali ai giallorossi per crede-re ancora alla Champions League. La vittoria contro l'Inter nasconde una miriade di significati per li Roma e per il suo condottiero. Non è soltanto il diciottesimo risultato utile di fila (ultima sconfitta datata 15 dicembre 2024 sul campo del Como), è la dimostrazione di volerci essere fino alla fine. È il ritorno alla vittoria nelle sfide contro le grandi dopo tante amarezze e una sola gioia nel derby d'andata. E la gioia ritrovata di Sir Claudio a San Siro che dopo diciassette anni di
digiuno (sponda nerazzurra, aveva vinto l'ultima volta proprio con la Roma battendo il Milan nel dicembre 2010) ha deciso di tornare a trionfare proprio nell'ultima apparizione al Meazza. Lavine soprattutto lui. Col coraggio delle scelte, con i cambi giusti e con un impianto tattico che ha messo in crisi un'Inter che in sette giorni rischia di aver compromesso una stagio-ne che fino a prima di Pasqua sembrava potesse essere trion-fale. Soulé a tutta fascia contro Dimarco è la mossa chiave per mettere subito alle strette gli avversari in avvio. Koné sorprendentemente in cabina di regia vero mattatore dei primi quarantacinque minuti e Cri-stante a giganteggiare da mezzala destra. Poi quelle due pun-te che tanto hanno fatto meditare l'allenatore di San Saba. La tentazione sempre frenata dal non avere cambi giusti per intervenire. Ma quella contro i campioni d'Italia in carica era la partita da vincere a tutti i costi, quella nella quale non c'era nulla da perdere. Per que-sto Ranieri ha cucito la bocca a tutti quelli che continuano a definirlo un difensivista, un «catenacciaro». Altroché: da quando è tornato a Roma ha dimostrato di saper cambiare ed evolversi nel corso delle settimane e, all'occorrenza, anche nel corso dei novanta minuti. Tanti ne sono bastati ieri nel pomeriggio di San Siro per tornare a sorridere in casa interista (l'ultima volta era succes-so a ottobre 2022). È bastato il tap-in di Soulé dopo ventidue minuti anche se contrariamente a quanto si possa pensare, il settimo 1-0 stagionale dei gial-lorossi è trai meno sofferti. An-zi, più i rimpianti che le paure dopo il fischio finale con almeno quattro occasioni pulite di raddoppiare fallite clamorosamente (Cristante, Shomurodov, Pisilli e Dovbyk). Finalmente Roma, finalmente l'urlo contro una grande. Ma ora guai a fermarsi: Fiorentina, Atalanta, Milan e Torino poi si tirano le somme. Intanto Ranieri si gode il sesto posto momentaneo sopra la Lazio e pari al Bologna.