
LEGGO - Avevano provato ad avvicinarsi alla zona riservata ai tifosi laziali, tentando di rompere il cordone degli agenti con un fitto lancio di oggetti, tra cui petardi e bottiglie. La pioggia di bombe carta è il culmine della tensione che si è respirata nelle ore antecedenti alla gara all'esterno dello stadio Olimpico, dove ieri sera si è giocato il derby tra Roma e Lazio.
I supporter giallorossi, circa cinquecento, molti a volto coperto, provenienti da piazza Mancini, avevano provato a raggiungere i sostenitori avversari, stanziati a Ponte Milvio, trovando dinnanzi a loro lo sbarramento di blindati e forze dell'ordine. Questi ultimi, in viale Pinturicchio, hanno dovuto utilizzare i lacrimogeni e gli idranti per disperdere gli ultrà, che a loro volta hanno sollevato le campane destinate alla raccolta del vetro per far scorta di bottiglie da lanciare. Dall'altra parte anche i laziali hanno provato a sfondare il cordone. Tredici gli agenti contusi e diversi i tifosi fermati. Danneggiati un semaforo e alcune macchine in sosta. Spenti dai vigili del fuoco i cassonetti dati alle fiamme e soccorsa una persona colpita da un malore.
Che il clima fosse teso si era capito già dal primo pomeriggio quando a ponte Milvio erano apparsi striscioni provocatori dei laziali nei confronti dei rivali. «Per quest'anno puoi cambiare? Per favore venite voi a caricare». E ancora: «Curva Sud Made in Bangladesh», alcuni dei messaggi.