
Mister mistero si cela dietro il sorriso sornione di Claudio. Tanti indizi, nessun indizio verrebbe da dire. Ma in fondo non è così. Tre le frasi chiavi in un giro di parole volutamente ambiguo, volto a prendere tempo con la platea che lo ascolta a Trigoria ma soprattutto con la piazza. La prima: “Il nome giusto non è ancora uscito”. La seconda: “Deciderà il presidente quando lo vorrà annunciare“. La terza, quella più enigmatica: “Può darsi che all’inizio non venga apprezzato il nome, ma credo di sì, e poi contano i fatti”. Tre pennellate che lasciano intendere come la scelta sia stata già presa. In questo caso la logica vuole che l’identikit sia da ricercare in un nome che ad oggi è libero di firmare: Sarri, Mancini o Allegri sono i primi che vengono in mente. Perché però l’allenatore dovrebbe essere inviso? Per il suo passato laziale, magari. In questo caso il cerchio si restringerebbe a Sarri, Mancini o Pioli, che gode di una clausola per liberarsi dall'Al Nassr. Oppure perché magari non è un tecnico al quale associare un progetto vincente a breve termine. Un giovane per intenderci, alla Italiano, Palladino o Montella che proprio giovane non è avendo varcato la soglia dei 50 ma che avrebbe probabilmente quell’appeal necessario, grazie al suo passato giallorosso, per alleviare la possibile titubanza iniziale della tifoseria. (...)
(Il Messaggero)