
LEGGO (F. BALZANI) - Per l’Italia sarà sempre Marazico, uno degli eroi di Spagna ‘82. Anzi forse l’eroe più grande nonostante l’altezza non da corazziere. Ma a Roma Bruno Conti è semplicemente Bruno. Una sorta di monumento, un simbolo amato e rispettato, l’ex campione che è diventato scopritore di talenti. Oggi Bruno compie 70 anni, di cui 52 passati a Trigoria: dal 1973 al 1991 da calciatore sublime, poi da dirigente e allenatore (nel 2005 in prima squadra) e infine come talent scout.
Amato dai compagni e da chi è venuto dopo come l’amico Totti. Idolatrato dai tifosi. "Voi non sapete quanto mi sono divertito a giocare a calcio", ha detto qualche giorno fa quel vecchio ragazzo di Nettuno che oggi riceverà una marea di auguri e messaggi di affetto. Al suo fianco come al solito la moglie Laura, i due figli ed ex calciatori Andrea e Daniele e i tanti nipoti. Un compleanno speciale, il migliore di certo. Perché Conti festeggia subito dopo aver sconfitto un tumore al polmone, l’ennesimo e più bel dribbling di uno dei giocatori più forti del nostro calcio. L’unico a vincere un Mondiale, uno scudetto e disputare una finale di Coppa Campioni con la Roma.