Il tempo si è fermato al minuto 16 di Fiorentina-Inter, il 1° dicembre. Il malore che lo colpisce all'improvviso, mentre la sua squadra deve battere un fallo laterale, e i due allenatori, Palladino e Inzaghi, dibattono animatamente per un gol annullato a Lautaro, proprio perché la palla era uscita in quell'azione. La vita e la carriera di Edoardo Bove sono cambiati in quell'istante, sotto gli occhi dei genitori e di Martina Durham, la sua compagna, che erano in tribuna e lo hanno raggiunto in ospedale. (...) C'è stato già un momento, in questi due mesi, in cui ha provato l'emozione di riannodare il filo. Fine gennaio, stadio Olimpico: la Fiorentina passa in casa della Lazio, il freddo polare cala sullo stadio, Palladino in sala stampa se la prende con chi raccontava di un gruppo disunito e disorientato dopo quell'episodio drammatico. E li, mentre lo stadio si era ormai svuotato, i viola festeggiavano nello spogliatoio e il giardiniere stava già facendo il suo lavoro per la prossima partita, sul campo è sbucata un'ombra dal tunnel, quella di un ragazzo con i suoi pensieri. Le mani in tasca, il passo scandito, gli occhi a ricercare una visuale familiare, stavolta da un'al-tra prospettiva però. Edoardo Bove si è commosso, nel "suo" stadio. Dall'ospedale è stato dimesso con un defibrillatore sottocuta-neo e la Fiorentina, dove è arrivato in prestito dalla Roma, ha scelto di rispettare il contratto fino a giugno. Stasera, come accade da oltre due mesi, sarà in panchina come calciatore aggiunto, grazie a una deroga della Federcalcio. (...) Qualche club euro-peo ha iniziato a interessarsi e a giugno, una volta tornato alla Roma, potrebbe decidere con più serenità quale passo compiere. In altri campionati è possibile giocare anche con il defibrillatore: anche in Premier League o in Spagna. Corre sui lungarni di Firenze, appena può vola dall'amico fraterno Flavio Cobolli, con il quale ha condiviso l'esperienza nelle giovanili della Roma: lo ha raggiunto fino a Rotterdam, dove dal suo box ha seguito il match contro Hurkacz. Poi è tornato al Viola Park, con il fischietto in bocca improvvisandosi collaboratore tecnico. La prossi-ma settimana potrebbe essere tra gli ospiti a Sanremo. (...)
(La Repubblica)