![big-punto_lunedi1-2](/wp-content/uploads/2021/02/BIG-BIG-punto_lunedi1.jpg)
Dopo la sconfitta di San Siro, sulle colonne dei quotidiani si analizza l'ennesima debacle giallorossa. "Una squadra che punta in alto non può avere giocatori così modesti. Un festival della mediocrità che va avanti da tempo, perché la partecipazione alla Champions manca da sei anni", scrive Guido D'Ubaldo sul Corriere dello Sport. Così invece Tiziano Carmellini de Il Tempo: "Ora, scaramanzie, tradizioni e maledizioni a parte la Roma deve fare una seria analisi sulla stagione in corso che dimostra ancora una volta, qualora ce ne fosse stato bisogno, che qualcosa non ha funzionato. E come «tradizione» insegna, il pesce puzza sempre dalla testa."
Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
U. TRANI - CORRIERE DELLO SPORT
Il mercato di oggi fa la differenza. E anche quello di ieri. Basta il primo tempo del quarto di Coppa Italia per avere il quadro esatto della situazione: il migliore centravanti della Roma – al momento – resta Abraham. Lo chiarisce anche lui a San Siro. E’ Tammy ad indirizzare la partita e lanciare il Milan (3-1). Ranieri, terzo allenatore giallorosso della stagione, non ha fatto in tempo ad incrociarlo. Probabilmente lo avrebbe confermato, se di questi tempi è riuscito a tenersi stresso addirittura Shomurodov. (...) Claudio, comunque, non l’ha scaricato. Non avendo altra scelta, lo ha fatto restare a Trigoria. E A Milano già ha garantito la staffetta con Dovbyk, entrato dopo l’intervallo per riaprire momentaneamente la sfida con il tredicesimo gol stagionale. Conceicao ha cinque finalizzatori: i due nuovi, più Abraham, Jovic e il giovane Camarda. La Roma, invece, si accontenta di Shomurodov come vice Dovbyk.
I. ZAZZARONI - CORRIERE DELLO SPORT
Lo dico subito: credo d’aver visto un’altra partita. Una partita che c’entra poco con quella che molto probabilmente leggerete da altre parti: la Roma avrebbe potuto farla sua e invece è andata al Milan. (...) La Roma ha perso così un’altra occasione, peccando soprattutto in personalità. La formazione del primo tempo non mi è comunque piaciuta: l’impiego contemporaneo di Shomurodov, Pisilli e Celik ha abbassato il livello di soluzioni e qualità della squadra che, non a caso, Ranieri ha corretto all’intervallo ottenendo qualcosa da Dovbyk, ma meno – lo ammetto – da Rensch e Pellegrini, non ancora pienamente centrato. La coppa Italia era una delle ultime opportunità concesse alla Roma per dare un senso a una stagione condizionata da una serie di scelte sbagliate e traumi non indifferenti. Ora non le resta che l’Europa League, oltre a una quindicina di partite di campionato per tentare di strappare un posticino nell’Europa terza fumatori. (...)
G. D'UBALDO - CORRIERE DELLO SPORT
La Roma si è svegliata solo dopo essere passata in svantaggio e nel miglior momento alla ricerca del pareggio ha incassato il secondo gol. Prima due gol di Abraham (un altro ex che ha punito la squadra giallorossa), poi il terzo confezionato dai nuovi acquisti: assist di Gimenez e gol di Joao Felix. Inutile il tentativo di rimonta. (...) La Roma si ritrova a giocare ancora con Celik, ieri impiegato al posto dello squalificato Mancini. E' stato l'anello debole della difesa, un giocatore mediocre, che quest'anno si è ritrovato sorprendentemente titolare. E non c'è verso di vederlo relegato in panchina, anche adesso che è arrivato un altro terzino destro. E poi Shomurodov. In quello che doveva essere il mercato dì riparazione non si è intervenuti sull'altro ruolo che aveva bi-sogno di miglioramenti: quello di centravanti. Shomurodov, promesso fino all'ultimo a squadre che lottano per la salvezza e a qualche club straniero, è stato confermato dopo il gol rocambolesco contro l'Eintracht Francoforte. (...) Una squadra che punta in alto non può avere giocatori così modesti. Un festival della mediocrità che va avanti da tempo, perché la partecipazione alla Champions manca da sei anni. Per non parlare dei giocatori acquistati in estate da Ghisolfi che non hanno lasciato tracce e che a gennaio hanno fatto le valigie. Non serve solo acquistare giocatori (nell'ultima sessione di mercato sono arrivati elementi tutti da scoprire), ma ci vorrebbe anche un dirigente che conosca bene il mercato. Questa Roma è destinata a vivacchiare in campionato e ad aggrapparsi alla speranza di andare avanti in Europa League. Per il futuro le scelte devono dare garanzie assolute, a cominciare dal nuovo allenatore.
T. CARMELLINI - IL TEMPO
Le tradizioni a Roma sono roba sacra. È scritto nella storia della città, così come nella squadra che la rappresenta e che porta il suo nome. E le tradizioni giallorosse vanno di pari passo con le maledizioni e i tabù. Quello della «stella» della Coppa Italia continua ad essere entrambi. (...) E poi, sempre in tema di maledizioni e scaramanzie, quella dell'ex più che una legge inizia ad essere un tormentone. È successo di nuovo, l'ex giallorosso ha colpito ancora. Contro il Napoli tutti temevano il ritorno di Lukaku e invece cross di Juan Jesus e gol di Spinazzola. Ieri doppietta di Abraham, uno che non segnava più nemmeno dal macellaio, ieri ha realizzato due gol (non faceva una doppietta dal 20 maggio del 2022) contro la squadra che aveva creduto in lui e poi alla fine lo aveva ceduto per manifesta incapacità. Beh ieri, proprio lui, ha castigato i suoi ex compagni e fatto piangere i tifosi romanisti. Detto questo chi sbaglia paga e se metti Celik titolare devi sapere che l'errore è dietro l'angolo. Se nel primo gol del Milan Svilar era sembrato meno reattivo del solito (secondo errore consecutivo dopo Napoli), sulla seconda rete rossonera il terzino turco sbaglia il movimento e manda in tilt anche Hummels lasciando un'autostrada al pennellone inglese. Ora, scaramanzie, tradizioni e maledizioni a parte la Roma deve fare una seria analisi sulla stagione in corso che dimostra ancora una volta, qualora ce ne fosse stato bisogno, che qualcosa non ha funzionato. E come «tradizione» insegna, il pesce puzza sempre dalla testa.