Rizzitelli: "Il momento peggiore è passato. Dovbyk? Deve essere più cattivo"

04/12/2024 alle 09:15.
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IL TEMPO (M. CIRULLI) - Ruggero Rizzitelli, ex attacante della Roma, ha rilasciato questa intervista al quotidiano. Queste le sue parole:

Come valuta l’approccio di Ranieri alla Roma?
«Ranieri si è preso una patata bollente: è arrivato in un momento in cui la Roma ha affrontato le tre partite più difficili fino ad ora. Ha trovato la capolista a Napoli, poi ha sfidato il Tottenham, dove ha fatto una bellissima figura contro una squadra che, solo pochi giorni prima, aveva rifilato quattro gol al Manchester City. Infine, ha affrontato l’Atalanta, che in questo momento è ingiocabile. Con la Dea è stata una bella partita, sfortunata negli episodi. Nel primo tempo la Roma se l’è giocata a viso aperto e poteva passare in vantaggio con Dovbyk, ma l’autogol di Celik ha tagliato le gambe».

Quindi già vede una differenza rispetto a prima?
«Adesso vedo una Roma che si gioca le partite. Certo, è meglio vincere, però in questo momento c’è speranza. Non è più la squadra che sta in difesa a subire. Poi, è normale che quando guardi la classifica ti vengano i brividi. Il momento peggiore è passato, un po’ di entusiasmo da parte della squadra c’è, e adesso ci si aspettano alcune partite abbordabili, anche se giocare con squadre che devono lottare per salvarsi non è mai facile».

In cosa deve migliorare secondo lei Dovbyk?
«Sposo le parole di Ranieri: gli manca un po’ di cattiveria. Deve maturare sulla gestione del pallone. Non è mai coinvolto nel gioco di squadra e quindi si avvilisce, ma è lui a dover reagire. Quando non ti danno la palla o non vieni servito a dovere, devi muoverti di più, partecipare, aiutare la squadra. Poi ci sono momenti in cui non fai gol o non ti dice bene, ma quando sputi sangue la gente lo capisce ed è contenta. Purtroppo non ha la cattiveria, un fattore fondamentale in questo campionato».

Quanto potranno aiutare i primi applausi dei tifosi al triplice fischio di lunedì?
«Ranieri sa che senza il sostegno della gente questa squadra va in difficoltà. Inoltre, i tifosi hanno visto che la squadra sta facendo delle belle cose. Io il miglioramento l’ho notato contro il Tottenham e l’Atalanta, e giocare contro queste squadre non è facile. Questi ragazzi stanno dando tutto, e un po’ di gioco si vede. Le due cose che mancano ora alla Roma sono fortuna e, soprattutto, cattiveria».

La Roma può veramente lottare per la retrocessione?
«Se sei lì, è perché te lo meriti. Il problema è che questa squadra non è abituata a lottare. Quindi prima ti tiri fuori e meglio è, perché se al giro di boa la Roma dovesse trovarsi ancora in quelle condizioni, allora rischierebbe davvero. Chi è abituato sa come fare, mentre è più difficile dire a giocatori di spessore di lottare col coltello tra i denti: non sono capaci. Per quello bisogna uscirne il prima possibile, perché dopo diventa veramente complicato».