Poteva essere il suo stadio, perché il Milan l'ha inseguito in estate, prima di virare con decisione su Alvaro Morata. Poteva essere la sua serata, perché quel palo, cinque centimetri più in là, avrebbe indirizzato la gara verso la Roma già in avvio. Artem Dovbyk, invece, ha ancora una volta dato l'impressione di essere sempre a 30, senza mai arrivare a 31. Bravo nella preziosa sponda a Dybala sul gol, utile nel far salire la squadra, ma macchinoso più del necessario in area, anche quando c'è lo spazio per far male all'avversario, e assente per lunghi frangenti della gara. Soprattutto nella ripresa, fino a quando Claudio Ranieri, per provare a vincere per la prima volta in trasferta, l'ha sostituito con Shomurodov.
I nove gol in 23 partite ufficiali non bastano. [...] La Roma, Ranieri e i tifosi vogliono però di più. A cominciare dal derby di domenica sera contro la Lazio, l'occasione ideale per prendersi la scena. [...]
(gasport)