LEGGO (F. BALZANI) - Delusione per la sconfitta dell’Italia, ma anche gioia per Manu Koné. A Trigoria la prestazione magnifica del centrocampista non ha lasciato indifferente nessuno: dai tifosi ai compagni e lo stesso Ranieri. Koné ha preso in ostaggio il reparto azzurro, arando il campo avanti e indietro per catturare tutti i palloni vacanti e pulire i possessi per poi ricominciare a costruire. Domenica sera il 23enne è stato secondo per precisione passaggi (94%), dietro solo a Nkunku, terzo per tocchi totali (72), secondo per rating generale (7.07) alle spalle di Rabiot e Digne che hanno “goduto" di assist e gol. Tutto in un ruolo atipico, almeno per quanto visto nella Roma finora.
Manu, voluto fortemente da De Rossi ad agosto, ha giocato infatti da mediano davanti alla difesa, più libero di recuperare e occupare zone del campo di quanto avvenuto con Juric. Un passaggio di consegne francese con il suo idolo Kanté, che a Ranieri evoca solo ricordi piacevoli. Nel 2015, infatti, Sir Claudio contribuì non poco all’esplosione del campione nel Leicester dei miracoli. "Quando arrivai al Leicester mi proposero un'alternativa a Kanté - ha confidato Ranieri qualche anno fa - Ma scelsi lui, giocava più da esterno e all'inizio decisi di lasciarlo in quel ruolo. Quando lo feci giocare centrale praticamente giocavamo in dodici. Non si fermava mai, sembrava avesse delle pile ricaricabili in tasca".
Una trasformazione che ingolosisce Ranieri anche per quel che riguarda Koné. I due si conosceranno oggi a Trigoria, alla ripresa degli allenamenti. Al centro il tecnico può contare già su Cristante, Paredes e Le Fée, ma nel 3-5-2 previsto a Napoli si potrebbe vedere proprio il francese al centro con lo stesso Cristante e Pellegrini a fare da mezz’ali. Intanto la prestazione di Manu ha convinto tutti anche in Francia e non è passata inosservata nel resto d’Europa con club di Premier che già hanno drizzato le antenne in vista dell’estate. Arrivato per 20 milioni, il centrocampista era stato cercato anche dal Milan prima di convincersi a sposare il progetto Roma. Che finora non è stato alla sua altezza.