IL TEMPO (M. CIRULLI) - Con Juric nessuno ha il posto assicurato. La partita con il Torino ha sancito una nuova legge in casa Roma: gioca solamente chi è più in forma. Un dettame che dovrebbe essere alla base della scelta degli undici titolari in ogni gara, ma che, per svariate motivazioni, alla Roma da tempo sembrava essersi perso. E così Pellegrini e Cristante giovedì scorso hanno iniziato il match dalla panchina, sostituiti rispettivamente da Pisilli e Le Fée. Nelle scorse annate i due centrocampisti godevano dello status di "intoccabili" anche a causa della mancanza di varietà nel reparto: giusto pochi mesi fa in caso di assenza di uno dei due ci si doveva affidare principalmente a Bove, visti i costanti infortuni di Renato Sanches e l'anonimato di Aouar. Quest'anno però, almeno a centrocampo, sono state inserite due pedine di qualità (spendendo un totale di 40 milioni di euro) e una terza è stata presa dalla Primavera e prontamente inserita nelle rotazioni prima da De Rossi e poi da Juric.
Il tecnico croato sta quindi proseguendo quel percorso di "normalizzazione" della rosa già intrapreso dal suo predecessore, che nel ritiro estivo in Inghilterra aveva affermato di scegliere i calciatori esclusivamente in base alle prestazioni in allenamento. Tutto ciò ha portato con il Torino all'ingresso in campo solamente a gara in corso di Pellegrini e Cristante, entrambi vittime di bordate di fischi, essendo considerati i primi responsabili delle campagne non esaltanti in Serie A negli ultimi anni. "E' stata una scelta tecnica - ha tenuto a ribadire Juric nel post-partita - penso che siano entrati molto bene, proprio nel momento in cui avevamo bisogno di forza e esperienza, ma per me sono tutti uguali, tutti possono giocare. Ho semplicemente pensato che Pisilli e Le Fée potessero darmi qualcosa in più".
Ed effettivamente è stato così: l'ex Rennes è stato infatti il romanista con più chilometri percorsi (11,688) davanti al suo compagno di reparto, nonché connazionale, Koné (11,415), mentre il prodotto della Primavera è più volte entrato nel vivo delle azioni offensive dei giallorossi grazie all'ottima intesa con Dybala e Baldanzi. In un periodo contraddistinto da prestazioni negative e contestazioni dei tifosi, di solito ci si affida alle certezze, ma in questo momento Juric sembra preferire altro. Sperimentare con i giocatori a disposizione permette al tecnico di trovare una quadra a una Roma ancora poco concreta e, soprattutto, fornisce uno stimolo in più ai calciatori in allenamento, ma anche durante la gara, sia dal primo minuto, sia da subentrati. Abolito il posto fisso, almeno a centrocampo, in favore di un ricambio necessario, in attesa della prossima rivoluzione.