IL TEMPO (M. CIRULLI) - La Roma affronta il primo crocevia per la Champions League. Quello di stasera con la Fiorentina (calcio d'inizio alle 20.45, diretta su DAZN) per Juric e la sua squadra è un vero e proprio esame di maturità per capire concretamente a cosa può ambire un club che sul mercato ha speso più di 100 milioni per ritrovarsi dopo 8 giornate a metà classifica. Contro la Viola Juric vorrà innanzitutto infrangere il tabù legato alle gare in trasferta. In questa stagione i giallorossi non hanno mai vinto fuori le mura domestiche: considerando tutte le competizioni sono arrivati 4 pareggi e una sconfitta, un bottino insufficiente considerando gli avversari (escludendo la Juventus, i capitolini hanno ottenuto un punto con Cagliari, Genoa e Monza, oltre a perdere con l'Elfsborg) e soprattutto l'obiettivo dichiarato dalla società e dall'allenatore: tornare nell'Europa che conta. La partita con la Fiorentina sarà quindi cruciale anche per sviluppare quella «mentalità» menzionata da Juric. «Vogliamo prendere una strada positiva e fare una grande vittoria - ha affermato ieri il tecnico in conferenza stampa - Ogni gara è importante, perché siamo indietro, ma questo è uno scontro diretto, quindi ha un valore specifico. C'è da ricostruire un po' l'autostima, ma la squadra ha preso la direzione giusta».
E per farlo Juric si affiderà alla formazione migliore possibile. Tornano arruolabili dopo aver smaltito l'attacco febbrile Soulé e Mancini, con quest'ultimo che partirà dal primo minuto insieme a N'Dicka e Angeliño. Lo spagnolo agirà nuovamente nella difesa a tre, lasciando via libera a Zalewski sulla fascia sinistra. E proprio il polacco è stato elogiato dal tecnico per la prestazione con la Dinamo Kiev: «Mentalmente è stato sempre concentrato, ha fatto un'ottima gara, dribblando e creando superiorità numerica. Fare questo, specialmente in partite chiuse, è importante per la squadra». La corsia destra sarà invece occupata da Celik, mentre a centrocampo si rivedrà Cristante titolare. Insieme all'ex Atalanta ci sarà Pisilli, che ha vinto il ballottaggio con Konè. Alle spalle di Dovbyk spazio a Pellegrini e Dybala, che dovranno dare una mano al centravanti ucraino in fase realizzativa. In particolare il capitano della Roma, che non è ancora riuscito a sbloccarsi: «Sta bene - ha sottolineato Juric - è stato sfortunato tra traverse e pali, ma ha avuto tante occasioni. Sia lui che Dybala entrano in diverse situazioni offensive - ha poi continuato - la loro condizione è ottimale, poi è chiaro che tutto dipende dai gol fatti e speriamo di poter migliorare e segnare. La tecnica c'è, la qualità d'esecuzione anche, bisogna crederci solamente un po' di più».
Si è definito fiducioso anche Dovbyk, che, si è descritto ai canali ufficiali della Lega Serie A: «Mi aiuta avere tanti compagni di livello. Farò il possibile per dare loro una mano e per far tornare la Roma in Champions League. Amo segnare, magari non tocco molte volte il pallone, ma penso che la presenza in area, la finalizzazione e il tiro siano le mie caratteristiche più importanti».