LEGGO (L. UCCELLO) - Tra un sorriso e l’altro Francesco Totti, 48 anni, ritiratosi nel 2017, lo dice: "Scherzando qualche tempo fa ho detto che mi sarebbe piaciuto tornare a giocare. E qualche squadra di Serie A, anche di recente, un mese fa, mi ha chiesto di tornare". Non fa nomi. Dice solo che non è la Roma e nemmeno la Lazio ("Non l’avrei presa in considerazione"). Nega anche il Monza dell’amico Nesta e di Adriano Galliani che per Totti ha sempre avuto un grande amore. Una richiesta che "mi ha fatto venire un po’ di pazzia, un po’ di pensieri. Mi sono detto: perché dopo tantissimi anni ancora me lo chiedono? Per la Serie A dovrei allenarmi bene, ma in due-tre mesi sarei pronto e 30-40 minuti potrei anche giocarli". Sogno o realtà?
In occasione del Betsson Sport Club Day dice che "sono chiacchiere da bar" ma ripete con ancora più frequenza "Mai dire mai". E allora crediamoci anche perché "il ritiro dal calcio sette fa non è stata una mia scelta, l’ho vissuto male. Sono perfettamente consapevole del fatto che ci sia un inizio e una fine, ma non avrei voluto smettere in quel modo. Dentro di me c’è una finestra che non si è ancora chiusa". E poi per Totti oggi non c’è un vero 10 in Italia: «Ma potrebbe tornare». Ecco appunto. Mi scusi ma perché uno come lei, come Paolo Maldini e Alessandro Del Piero siete fuori dal "vostro” club? "Sono ritenuti personaggi ingombranti e come tali offuscano le capacità degli altri. Quando hai gente incompetente di calcio e gli altri un po’ meno fanno fatica ad emergere. Noi siamo abituati a stare al centro dell’attenzione e non ci serve questo. Noi vorremmo stare in secondo piano e lavorare per il bene della squadra ma non ce lo fanno fare".