IL FOGLIO - Giorgio Perinetti, ex direttore sportivo della Roma, ha rilasciato un'intervista al quotidiano e tra i vari temi trattati ha ripercorso alcune delle sue operazioni tra cui il trasferimento di Carlo Ancelotti dal club giallorosso al Milan. Ecco le sue parole.
Come è cambiato il mercato in questi anni?
"Prima c'erano molti più incontri fra dirigenti, più fiducia e conoscenza diretta. Con la prassi odierna si mandano avanti i procuratori. Se questo non basta viene chiamato in causa un intermediario. Poi spuntano padri, fratelli, un fiume di personaggi invadenti. Tante trattative sono saltate proprio per questo. In certi casi le commissioni superano le richieste di trasferimento: si pensi a Dybala quest'estate".
Si è divertito nella sua carriera. Gli highlights?
"Beh, non scorderò mai il giorno in cui Dino Viola mi incaricò di trattare la cessione di Ancelotti dalla Roma al Milan. Ero alle primissime armi, eppure con potere di firma: mi sono ritrovato tra Galliani e Berlusconi, affiancato dal figlio di Viola, con Gaucci e il padre di Malagò nel cda giallorosso. Un imprimatur da giganti. Ma anche una trattativa record: vendemmo Carletto per 5,8 miliardi di lire. Poi Cafu dal Palmeiras alla Capitale: che gran colpo. Andò bene anche con Dybala al Palermo. E checché se ne dica, Zamparini era un generoso".