IL TEMPO (L. PES) - Intensità e calcio verticale. I primi vagiti dell'idea tattica di Juric si sono visti nell'esordio all'Olimpico contro l'Udinese e ora il tecnico lavora affinché non sia stata solo una partita "nervosa" figlia del cambio in panchina. Anche se i segnali restano convincenti. Innanzitutto i calciatori, per stessa ammissione del croato, non erano affatto felici dell'allontanamento (brusco) di De Rossi, perciò meno portati alla reazione di nervi del cambio ma anzi ancor più da motivare. E poi per la base tattica e di sistema di gioco forse sottovalutata ma che può diventare essenziale per sviluppare l'idea dell'ex allenatore del Torino. Il modulo con i tre centrali e le caratteristiche degli esterni (a destra probabilmente manca qualcosa in attesa di Abdulhamid) sono propedeutici a quello che il tecnico croato vuole sviluppare, e contro l'Udinese sono arrivati diversi segnali incoraggianti. Soprattutto nel primo tempo il pressing a tutto campo, marchio di fabbrica delle squadre di Juric, è stato evidente e redditizio. E' cambiato anche il modo di gestire il pallone, a partire dal portiere fino alla ricerca della profondità del centravanti.
Svilar ha rinviato diverse volte anziché cercare il fraseggio dei centrali, e il pallone una volta giunto agli stessi difensori viaggia subito in verticale e alla ricerca degli esterni. Un gioco che richiede corsa e capacità individuale nei duelli (N'Dicka ha fatto a sportellate con Lucca per un tempo) ma che favorisce in particolare l'attaccante. Contro i friulani, infatti, è arrivata la miglior prestazione delle prime cinque giornate di Dovbyk. L'ucraino, oltre allo splendido gol che ha sbloccato il match, si è reso protagonista in occasione del rigore conquistato da Dybala con un caparbio recupero palla, e sia nella triangolazione di alta qualità che ha portato Baldanzi al gol. Una gara dove forse per la prima volta si è visto tutto il potenziale di una punta che negli ultimi venti metri sa essere letale, ma che ha bisogno di essere cercato con palloni verticali e non spalle alla porta. Le difficoltà delle prime giornate, oltre che dovute a un inevitabile periodo di ambientamento, ora sembrano alle spalle sia grazie alla presenza di Dybala (già a Genova i due hanno dialogato con ottimi risultati) e sia da un'organizzazione tattica che permette all'ex Girona di essere letale.
Ci sarà spazio per tutti, come annunciato da Juric, a partire da Koné e Soulé che tra Bilbao e Venezia certamente partiranno titolari. Ma anche per alcuni nuovi arrivati ancora mai utilizzati come Abdulhamid e Hummels. Nessuna preclusione, come raccontato all'arrivo del tecnico croato, e una scelta che sarà sempre e solo di merito. Come dimostra la conferma di Pisilli che anche con l'Udinese è stato tra i migliori e dimostra una maturità importante nella gestione del pallone. Testa alta e giocate utili. Non da tutti a soli vent'anni e una manciata di apparizioni in A. Tra le rotazioni il tecnico conta di avere anche Zalewski, che nella seduta di scarico di ieri ha svolto ancora un lavoro atletico col gruppo ma oggi potrebbe essere il giorno giusto per il reintegro completo. Passi avanti per Le Fée che da ieri ha cominciato il parziale ritorno in gruppo e punta la convocazione almeno per Roma-Venezia.