IL TEMPO (L. PES) - Roma nella bufera dopo il pari a Genova che sancisce il peggior inizio di stagione dell'ultimo decennia abbondante. E nel momento pia delicato sbarcano i Friedkin. I proprietari americani sono arrivati nella Capitale nel primo pomeriggio e si sono diretti subito a Trigoria, dove certamente l' aria non è delle migliori. Nessun faccia a faccia con De Rossi, almeno nel pomeriggio di ieri, ma intanto colloqui con la dirigenza per analizzare la situazione dopo un mercato tumultuoso e risultati che non arrivano. Un normale pomeriggio di confronto, almeno per quanto trapela da Trigoria, anche se il rendimento della squadra di De Rossi non può certo rendere sereni i proprietari. Ma il soggiorno dei Friedkin non termina con il pomeriggio di ieri, e non è escluso che dopo la dirigenza possa toccare anche all' allenatore, sul quale la famiglia texana ha investito soldi e fiducia e che ad oggi non appare in discussione. Ma i risultati fanno sempre la differenza e il trittico di sfide che vedra i giallorossi affrontare Udinese (da ieri capolista), Venezia e Monza è gia decisiva per il futuro. Il pari di Marassi è soltanto la coda di un inizio di campionato difficile e che porta con se un'estate piena di ritardi e contraddizioni. Le idee del tecnico prima di cominciare la prestagione erano ben diverse rispetto a quello che sta mettendo in campo in queste uscite. Difesa a quattro ed esterni di gamba e uno contro uno sia in difesa che in attacco. Richieste sul mercato che non sempre hanno trovato il placet della dirigenza, salvo l'arrivo in extremis di Kone che ha gia dimostrato la sua utilita. Masse confuse e, soprattutto, ritardi. De Rossi ha vista completare la rosa soltanto negli ultimissimi giorni di mercato, anzi, addirittura oltre la chiusura con gli arrivi a parametro zero di Hermoso e Hummels che per quanto esperti e di valore hanno bisogno di tempo per ritrovare la condizione migliore, come si e vista chiaramente dal secondo tempo del difensore spagnolo al Ferraris. L'infortunio di Saelemaekers e una bruta tegola, ma c'e ancora un mercato degli «invisibili» che desta curiosita. Dall'oggetto misterioso Dahl fino all'arabo Abdulhamid che teoricamente dovrebbe essere la prima alternativa sulla destra ma ad oggi a ancora inutilizzato. C'6 poi il capitolo da dedicare ai senatori, tra cui i tre centrocampisti nominati dall'allenatore in conferenza ma anche El Shaarawy e Celik ormai da diversi anni nella rosa. Ci si aspetta di più da loro vista il rendimento deludente o le tante assenze di questo inizio, anche per pater permettere un ambientamento più sereno ai nuovi arrivati. Tante questioni aperte e poche risposte dal campo che vanno aggiunte al silenzio ormai perenne della societa. Nella speranza che almeno all'interno delle stanze di Trigoria si sia fatta sentire la voce del padrone.