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“La mia grande occasione”. Juric, tributo a De Rossi. Scommessa Champions

22/09/2024 alle 07:36.
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La prima uscita di Ivan Juric da allenatore della Roma è stata all’insegna della concretezza. Dodici minuti di conferenza stampa. Risposte brevi e concise. Dritte al punto, senza tralasciare nessun argomento. De Rossi, Dybala, il contratto, il modulo e gli obiettivi stagionali richiesti dalla proprietà. Juric non si è tirato indietro. Affrontando tutte le domande da solo. Nessun dirigente a presentarlo, nessuna figura ad affiancarlo. [...] Nessun problema, a presentarsi ci ha pensato lo stesso Juric: «Lavoro da 14 anni tra Primavera, vice e Serie B e negli ultimi 8 anni in Serie A. Ma sicuramente la Roma è la squadra più grande che io abbia mai allenato. Senza nasconderlo, questa è una grandissima occasione». [...] Juric vuole proseguire il lavoro lasciato da De Rossi: «La scorsa stagione ho visto una Roma molto aggressiva. Bisogna riprendere questo discorso e lavorarci. L’inizio di stagione? Non è tutto da buttare. De Rossi ha fatto un grandissimo lavoro a livello di organizzazione, di comportamento dei giocatori. La squadra è ad un buonissimo livello fisicamente. Vorrei introdurre certe cose che ho visto in passato e che penso la squadra possa tornare a fare». Il miglior tributo all’ex Capitan Futuro arrivato da Trigoria nelle ultime 72 ore [...] Capitolo formazione. Idee chiare sul modulo: «La difesa è strutturata bene, sono abituati a giocare a 3». Spazio quindi a Mancini, Ndicka e Angelino. Possibile panchina per i due nuovi acquisti: «Hermoso e Hummels non sono ancora al top, ma avranno occasioni in queste tre partite». In mediana l’unico certo di una maglia è Koné, con il ballottaggio tra Pisilli Cristante. Sulla trequarti Pellegrini. In attacco ci sarà Dybala, per cui l’allenatore ha avuto solo parole dolci: «Paulo è intelligente e fa un buonissimo lavoro anche difensivo, è posizionato sempre bene. Tutti conosciamo le sue qualità, vorrei farlo giocare da attaccante destro». Con a sinistra il confermato Dovbyk. [...]

(la Repubblica)

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