LEGGO (F. BALZANI) - La prima gioia svanisce all’ultimo secondo. La Roma di De Rossi resta schiacciata in fondo alla classifica dopo una gara dai due volti contro il Genoa. Nel primo tempo, infatti, la squadra giallorossa aveva mostrato segnali confortanti. Tra le parate di Gollini e il mancato rigore assegnato per un fallo evidente su Dybala il risultato poteva essere più netto dello 0-1 realizzato da Dovbyk (primo gol italiano per l’ucraino) e convalidato dopo una lunga valutazione da parte del Var. De Rossi aveva azzeccato le
mosse Pisilli e Angelino e ammirato l’intesa tra Dybala e lo stesso Dovbyk che aveva portato a tre occasioni nitide per la Roma respinte dal portiere genoano. Nella ripresa, però, l’infortunio di Saelemaekers (distorsione alla caviglia) ha complicato i piani e portato De Rossi a cambiare diverse posizioni. La squadra di Gilardino ha preso coraggio conquistando il campo ed esponendosi a qualche azione di contropiede della Roma. Quando tutto sembrava portare ai primi tre punti per la Roma ecco l’episodio decisivo: negli ultimi 30 secondi l’arbitro interrompe il gioco perché Pellegrini rimane a terra (anche qui il fallo sembra evidente), De Rossi viene espulso per proteste e alla ripresa arriva l’azione che porta alla rete di De Winter bravo a sfruttare lo spazio concesso da Ndicka ed Hermoso.
La Roma resta così quindi a secco di vittorie, nelle prime 4 giornate non accadeva dal 2010. «Devo capire come si fa a dominare una partita nel primo tempo e poi abbassarsi così - dice amareggiato De Rossi -. Abbiamo perso punti importanti, che fanno male più al morale che alla classifica. Giocare di rimessa non è una vergogna, ma ho visto troppi errori. Io non ho mai chiesto di abbassarci così. Futuro? La Champions resta l’obiettivo, abbiamo fatto un mercato importante e ci giocheremo le carte fino all’ultimo».
Dovbyk non basta
16/09/2024 alle 07:14.