IL TEMPO (L. PES) – Ora De Rossi può scegliere. Il tecnico giallorosso è pronto a voltare pagina dopo l'inizio difficile della sua prima stagione da allenatore. Due soli punti in tre gare non possono essere sufficienti per soddisfare l'ex centrocampista, anche se la Roma esce rinfrancata dal pari dello Stadium. La vera macchia resta la sconfitta casalinga contro l'Empoli, arrivata nella fase culminante del mercato che probabilmente l'allenatore ha patito più di quanto volesse far trapelare. La vicenda Dybala e alcuni acquisti arrivati soltanto nelle ultime ore hanno costretto DDR ad affidarsi ai soliti nomi per provare a vincere. Ma ora si cambia.Il primo segnale è arrivato già da Torino, dove l'allenatore di Ostia ha messo in panchina Paredes e Dybala per far spazio all'ultimo arrivato Saelemaekers e al giovane Pisilli. Una scelta dettata certamente da una condizione ancora non al top (perlomeno per il centrocampista protagonista dell'ultima Copa America), ma De Rossi ha preannunciato che dopo la sosta per le nazionali il volto della squadra cambierà. Già in estate i senatori (Dybala compreso) avevano ricevuto dal tecnico il messaggio che il posto non era assicurato per nessuno. E che gli arrivi dal mercato e l'impegno durante gli allenamenti avrebbero potuto mescolare le carte in tavola. Il ritardo sul mercato in entrata non ha permesso all'ex capitano giallorosso di correggere prima alcuni equivoci tattici. A partire dal Ferraris, però, saranno tanti i volti nuovi che scenderanno in campo. In primis Manu Koné. I diciotto minuti contro i bianconeri hanno già mostrato una piccola parte dell'apporto che può dare il francese al centrocampo della Roma. Uomo ovunque e dalla fisicità devastante, abile sia in fase di rottura che di costruzione e proposizione. Tra l'altro proprio ieri è arrivato anche l'endorsement del ct transalpino Deschamps: «In termini di presenza, volume, capacità di organizzare il gioco e proiettarsi in avanti è uno dei centrocampisti francesi più bravi». Ruolo centrale anche per Saelemakers che grazie alla sua duttilità tattica può dare una mano sia a destra che a sinistra, e potrebbe consentire la convivenza di Dybala e Soulé (al quale il tecnico per ora sembra credere poco) in un 4-2-3-1. C'è poi Hermoso, annunciato già da DDR nel post gara di domenica, che porta la sua esperienza internazionale e può creare un ballottaggio tra i centrali. Chi invece era atteso da protagonista, non ha ancora timbrato il cartellino, ma le responsabilità probabilmente sono in minima parte da attribuire a lui. Dovbyk è arrivato in Italia col titolo di Pichichi della Liga, ma fino ad ora con la Roma è stato quasi un fantasma, cercato pochissimo dai compagni e senza chance per segnare. Un problema al quale De Rossi deve mettere le mani subito, perché il dato di una rete in 270 minuti fa riflettere. Intanto, Daniele, si gode il suo diritto di scelta.