Il calcio, anche se ultimamente se ne parla meno, ha ancora bisogno di aiuto per uscire definitivamente da una crisi che con la pandemia è diventata emergenziale. Dallo Stato ha avuto pochissimo, soprattutto rispetto ad altri settori come il cinema, e all'inizio di quest'armo è stato pure tolto il Decreto Crescita che permetteva ai calciatori che portavano la propria residenza in Italia, quindi soprattutto stranieri, di avere importanti sgravi fiscali e quindi ai club di risparmiare sugli stipendi. Adesso però questa formula - con cui lo Stato comunque guadagnava grazie alle tasse, seppur ridotte, pagate da molti big del calcio -torna ad essere discussa in Parlamento. Rientra in una serie di emendamenti al Decreto Omnibus che si occupano del mondo del pallone ed è firmata dal senatore di Forza Italia Dario Damiani. Qui si chiede di spostare il termine di validità della norma - in realtà già scaduto il 31 dicembre 2023 - alla fine di dicembre 2027. Va detto che il governo tutto, da Giorgetti a Salvini e Abodi, fino alla stessa premier Meloni, ha già espresso in modo esplicito la sua contra-rietà al Decreto Crescita. (...)
(gasport)