De Rossi: “Io un parafulmine? Come tutti i tecnici”

16/09/2024 alle 09:58.
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Sfigurato, frastornato, amareggiato e deluso. Al fischio finale De Rossi ha lo sguardo perso nel vuoto. Vorrebbe andarsene a casa, non parlare con nessuno, sfogare la sua rabbia. E invece è costretto a presentarsi davanti alle tv e a vestire i panni del parafulmine. (...) Così quando gli vengono ricordate le parole dell’amico Totti (“Daniele è il parafulmine e rischia di fare la fine di Mourinho”) rilasciate a Il Messaggero, abbozza un sorriso amaro che somiglia ad un ringhio di un animale in gabbia: “Non so cosa intendesse e non ci siamo sentiti dopo l’intervista. L’ho letta ovviamente. Gli allenatori bene o male sono un po’ tutti in un ruolo simile ad un parafulmine. Siamo responsabili di quello che accade. Sono stato preso in un momento difficile della Roma dal punto di vista ambientale per quello che rappresentavo e rappresento come ex giocatore e poi penso di essermi meritato di restare. Se fare la fine di Mourinho vuol dire essere mandato via perché i risultati non arrivano penso che il mio destino sia lo stesso di tutti gli altri allenatori”. (...) Non affonda il colpo. Anche perché è consapevole che quando in classifica hai 3 punti in 4 gare, sei in difetto. Inutile cercare alibi, che ce ne sono. Anche ieri, ad esempio, la direzione di gara di Giua è stata a dir poco penalizzante. DDR, però, non cerca scuse: “Dovrei rivedere tutto quanto. Al quarto uomo ho detto che mi sembrava rigore su Dybala. Se però parlo dell’arbitraggio sembra come se abbiamo buttato i punti per colpa del direttore di gara. E invece non si può prendere gol dentro l’area piccola in questa situazione. (...) La metamorfosi della ripresa, dopo aver dominato il primo tempo, è incomprensibile: “Ci siamo abbassati troppo, non l’ho chiesto io, e abbiamo smesso di ripartire. Dovevamo raddoppiare. Troppi errori tecnici e qualche superficialità di troppo ha fatto poi il resto. Sul gol subito non hanno funzionato le marcature. Alcune palle vanno spazzate via. Cambi conservativi? Le sostituzioni le fai in base a chi hai fuori. Come quinto avrei potuto mettere Dahl o Soulé mentre invece volevo dare maggiore struttura. Il cambio di Saelemaekers è stato per infortunio, mentre Celik ha preso il posto di El Shaarawy perché non pensavo avesse 90 minuti nelle gambe. Pisilli era ammonito e aveva perso le ultime due palle, quindi era un avvicendamento normale”. Meno normale sono i tre punti in quattro gare. E Daniele è il primo a saperlo.

(Il Messaggero)