Negli ultimi giorni la Roma somiglia molto alla legge di Murphy: «Se qualcosa può andare storto, lo farà». E così non è bastata la telenovela con Dybala, le accuse e contraccuse off records di chi fosse la responsabilità dell’addio della Joya, poi rientrato. […] Ieri l’ennesimo “inconveniente”. Che in altri tempi sarebbe stato relegato ed etichettato come un normale screzio di campo ma che all’indomani di due settimane a dir poco difficili, oggi non lo è più. I fatti: allenamento di ieri, squadra in campo che saluta il sorridente Abdulhamid che come di consueto passa sotto la fila delle pacche sulle spalle che si riserva ai nuovi arrivati. La seduta corre via senza problemi quando nella partitella finale Cristante riceve un colpo. Il centrocampista si ferma e la squadra avversaria segna. Un’azione molto simile a quanto accaduto nel primo gol dell’Empoli, quando Bryan dopo un contrasto con Maleh si arresta, per poi riprendere la corsa dopo un paio di secondi quando però l’azione si è già sviluppata e porterà al cross di Colombo e al gol di Gyasi. […] E quindi, che c’è ancora vita nella Roma. La squadra piatta, abulica, incapace in queste prime due partite di prendere un cartellino giallo contro Cagliari e Empoli, ha dentro di sé ancora energie nervose per reagire. E De Rossi – aspettando rinforzi dal mercato – dovrà essere bravo a convogliarla in qualcosa di positivo. Daniele è nervoso, inutile girarci intorno. Ma lo è perché tiene alla Roma. Immaginava a questo punto di essere già avanti con la rivoluzione tecnica che gli era stata prospettata dalla proprietà. E invece tra risultati negativi e difficoltà di mercato, si ritrova da solo a dover gestire tante vicende che non gli competono.
(Il Messaggero)