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La lunga partita nelle aule dei tribunali: un ricorso anche solo per un cancello

08/08/2024 alle 10:34.
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Anche per abbattere un cancello è stato necessario che un giudice si pronunciasse. La vicenda di Pietralata è un po' una summa del caos in cui per decenni hanno versato molti uffici comunali. (...) Il comprensorio di Pietralata con le sue unità immobiliari affonda la sua origine nei primi decenni del 1900 quando il bisnonno delle persone che oggi hanno lasciato le aree costruì il primo nucleo dell'abitazione ancora oggi esistente. Dopo il 1945, la casa venne divisa in quattro, passando di padre in figlia fino a oggi. Negli anni 2001, 2002 e 2003 il Campidoglio espropriò le varie aree che facevano parte della proprietà. (...) A ottobre 2022 l'intera area diventa oggetto dell'iter per realizzare l'impianto giallorosso. E i residenti presentano al Tribunale Civile la richiesta di usucapione delle aree su cui sorgono le loro case. Il 23 maggio, la prima richiesta viene respinta. A luglio tocca anche alla seconda. Nel frattempo, però, vengono anche presentate e accolte dai giudici richieste di "tutela possessoria": fino a che non si deciderà di chi sono le aree, su quelle aree i tecnici della Roma non potranno entrare. Il Comune, seguendo quanto indicato in queste ordinanze dei giudici, manda il 20 giugno l'avviso di l-sciare le aree entro quindici giorni. Gli atti ovviamente vengono impugnati al Tar. Che il 1° agosto, di fronte alla richiesta di sospendere l'efficacia delle ordinanze comunali di rilascio delle aree, la rigetta: i residenti non hanno titolo per ricorrere, quelle aree sono del Comune. E non viene neanche fissata l'udienza di merito. Il 15 agosto i residenti vanno in appello al Consiglio di Stato cui chiedono di rivedere la decisione del Tar. Niente da fare. Ricorso respinto e udienza collegiale per decidere definitivamente fissata al 3 settembre. (...)

(Il Messaggero)

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