Da un paio di giorni è arrivato indirettamente il primo indizio sul budget di mercato: Federico Chiesa non rientra nei parametri economici della Roma. Suggestione era e tale rischia di rimanere. L'attaccante della Juventus quotato 30 milioni, e che vorrà guadagnarne almeno 7, piace a Daniele De Rossi e a tutta la dirigenza, ma è troppo costoso per essere acquistato. O comunque non rispecchia il profilo ideale per un club che ha intenzione di rilanciarsi comprando calciatori a titolo definitivo. Ciò che è cambiato rispetto agli altri anni è l'input di non costruire un instant team, ma una rosa di giocatori forti e di prospettiva che rappresentino un asset per il futuro. Quella di Chiesa è un'operazione da almeno 50 milioni in tre anni, troppi per un club sotto osservazione della Uefa. E non basta che la morsa del fair play finanziario si sia un po' allentata dopo gli ultimi due mercati terminati acquistando solamente i cartellini di Celik e Baldanzi. Gli investimenti come quelli fatti da Dan Friedkin nel suo primo "vero" anno da presidente difficilmente verranno replicati. […] L’indizio dei 30 milioni è rilevante, con quei soldi la Roma dovrà comprare due terzini (destro e sinistro), un centrocampista box to box e almeno uno esterno offensivo. […] Resta il pole il nome di Zhegrova del Lille, un esterno offensivo mancino che gioca prevalentemente a destra. Chieste informazioni anche su Ernest Nuamah del Lione, ghanese classe 2003. Ghisolfi si è interessato anche Laurienté del Sassuolo e Boga del Nizza, vecchia conoscenza di Ghisolfi. Se poi arriveranno in tempo delle cessioni, il budget sarà spalmato e magari allocato per l'investimento più importante. Non è da escludere, infatti, che Friedkin abbia l'intenzione di proporre una mossa a sorpresa alla Dybala e Lukaku, ma in termini differenti. I tempi dei prestiti sono finiti, il presidente vuole costruire la Roma del futuro. […]
(Il Messaggero)