IL TEMPO (L. PES) - Finché c'è vita c'è speranza. Questo, insieme a tanti altri, il motto che da una settimana accompagna i tifosi della Roma, incapaci di arrendersi e vogliosi di credere nella rimonta contro gli imbattibili del Leverkusen. Domani alla BayArena i giallorossi dovranno provare a segnare almeno due gol in novanta minuti alla corazzata di Xabi Alonso per allungare il match. Un tre a zero, o qualsiasi altro risultato con questo scarto, significherebbe capolavoro e un posto a Dublino in quella che diventerebbe la terza finale continentale consecutiva per I Roma dopo il successo di Tirana e l'incubo di Budapest del 31 maggio scorso. Questa mattina la squadra si allenerà a Trigoria nella consueta rifinitura aperta alla stampa delle vigilie europee, poi nel primo pomeriggio si volerà alla volta di Leverkusen dove alle 18.30 Svilar e De Rossi presenteranno la sfida. E il primo a crederci e ad alimentare le speranze dei tifosi è stato proprio il tecnico, che dall'inizio ha mantenuto alta l'attenzione sul ritorno contro il Bayer, cercando di restare in equilibrio tra coppa e campionato. «Dobbiamo rimontare due gol, mia cinque o sei» ha detto il tecnico di Ostia dopo la gara con la Juve, alludendo alla pazienza che servirà con i tedeschi. DDR sta preparando le mosse per cercare di contrastare una formazione che non perde da 48 gare, da quasi un anno esatto, e che all'Olimpico ha mostrato tutto il suo valore tanto da essere scelta come modello proprio dall'ex capitano in un colloquio con la proprietà per pianificare il futuro. Ieri la squadra non si è allenata dopo lo scarico del lunedì, eccetto per Celik, Llorente e Dybala comunque presenti al centro sportivo. L'argentino rappresenta l'unica vera incognita per la gara in Germania. Uscito all'intervallo contro la Juve per un fastidio all'adduttore sinistro. Gli esami di due giorni fa non hanno evidenziato lesioni, e dall'entourage del calciatore filtra positività in vista di domani. La Joya, quindi, dovrebbe strappare la convocazione, ma sul suo impiego sarà De Rossi a scegliere se e come utilizzarlo. Il Baldanzi visto domenica contro i bianconeri, ad oggi, rappresenta l'alternativa più credibile di una formazione che non dovrebbe allontanarsi molto da quella tipo. Salvo sorprese o cambi modulo (De Rossi prima dell'andata non aveva escluso la difesa a tre), i giallorossi si presenteranno con l'ormai consueto 4-3-3. Le prime maglie vanno a chi ha riposato contro la Juve, e quindi Celik, Mancini, Spinazzola ed El Shaarawy. Smalling, invece, stavolta divrebbe davvero restare fuori per lasciare spazio a N'Dicka, vista l'intensità della squadra di Alonso. Per il resto solo conferme a centrocampo e Lukaku a guidare l'attacco. Il belga è tornato a segnare in campionato con la Juve (il gol in A all'Olimpico gli mancava dal 20 gennaio, prima di De Rossi da allenatore della Roma), e in E-ropa in questa stagione ha dato il meglio di sé con 7 reti in 12 gare. Vero è che nelle ultime partite ha inciso poco: l'ex Inter (complice una traversa nel match d'andata) non segna da Roma-Brighton del 7 marzo, rimanendo all'asciutto nei quarti col Milan. Lui e tutti gli altri all'assalto ma con pazienza. In una notte che i giallorossi sperano possa essere il più lunga possibile.