Parlando di calcio, siamo cresciuti inondati di luoghi comuni. Uno su tutti: il pallone è rotondo. Per dire che Davide può battere Golia, che le vie per la vittoria possono riservare sempre una sorpresa, che nel particolare mondo del calcio non sempre due più due fa quattro. Noi non ne siamo stati mai convinti. Sì, è vero, qualche volta capita, ma quando succede, deve essere interpretato come l'eccezione che conferma la regola. Ovvero che la squadra più forte è quella che vince. Come, per esempio, è capitato a Bergamo. Dove un'Atalanta straripante ha preso a pallonate la Roma.. (...) C'è un lavoro enorme da fare: acquisti, cessioni, rinnovi, plusvalenze obbligatorie da una trentina di milioni, il tutto cercando di seguire le indicazioni del confermato De Rossi che ha già mandato segnali chiari parlando di ruoli, necessità di giocatori di gamba soprattutto per le fasce, forti fisicamente, affamati, in grado di integrarsi con chi il tecnico ha già scelto per proseguire nel percorso intrapreso a gennaio. Per questa ragione non vorremmo essere mai nei panni del prossimo direttore sportivo che questa settimana dovrebbe essere annunciato. Le voci di dentro a Trigoria, hanno fatto filtrare che l'uomo che dovrà rilanciare il progetto Friedkin, sarà Florent Ghisolfi, trentanovenne francese in uscita dal Nizza, pare promosso anche dall'algoritmo (bah) a cui si affida la proprietà per scegliere i suoi dirigenti. È atteso da un lavoro enorme. Basti dire che solo per quel che riguarda gli staff di tutte le squadre, ci sono oltre cento contratti in scadenza il prossimo trenta giugno. Tempo e soldi saranno pochi. Serviranno competenza, conoscenza, intelligenza, coraggio. Se sarà lui, in bocca al lupo monsieur Ghisolfi.
(La Repubblica)