Una questione di testa. E la nostra, sintetica risposta per spiegare la Roma che non è riuscita a centrare la terza finale consecutiva europea dopo i 180 (più recuperi) da parte di un Bayer Leverkusen che ha confermato di essere una squadra in missione per conto degli dei del calcio. […] Colpo di testa numero uno stadio Olimpico, minuti iniziali, Lukaku va su, tira una capocciata che si è sentito il rumore in tribu na, il pallone si stampa sulla traversa. Colpo di testa numero due: sempre gara d'andata, i tedeschi sono in vantaggio grazie a un assist di Karsdorp, calcio d'angolo a favore della Roma, Cristante incoccia il pallone come aveva fatto a Udine per il gol vittoria solo che questa volta il pallone sfila a lato. Colpo di testa numero tre: ancora Olimpico, minuti finali, la truppa di Alonso è avanti di due reti, arriva un pallone nell'area teutonica Il portiere non prende neppure le farfalle, il pallone è sulla testa di Abraham, a due metri dalla linea bianca, la porta è vuota, l'inglese è solo, basterebbe appoggiare per rendere meno eroica la sfida di ritorno, invece quel pallone sfila sopra la traversa. Colpo di testa numero quattro nei minuti iniziali della partita, c'e un cross dalla destra, Pellegrini è solo a dieci metri dalla porta, va a incocciare forse troppo bene il pallone, il portiere para quasi senza render sene conto. Colpo di testa numero cinque, quello ancora più fatale: Leverkusen, la Roma ha pareggiato i conti trasformando con Paredes due sacrosanti rigori (capito Taylor?). Ora si va a Bergamo per un'al tra sfida da dentro o fuori.
(La Repubblica)