LEGGO (F. BALZANI) - La grande paura, proprio nel giorno in cui ricorrevano i 12 anni dalla scomparsa di Morosini. Poi un sospiro di sollievo. Al minuto 71’ di Udinese-Roma Evan Ndicka si è toccato due volte il petto e poi si è accasciato a terra poco davanti la sua area di porta. La causa, dagli esiti ospedalieri, sarebbe dovuta da un problema traumatico causato da tre botte rimediate sul torace (la più forte nel 1° tempo) e che avrebbe portato a una fibrillazione. Nessun arresto cardiaco quindi come si era temuto in un primo momento. Ma torniamo al grande spavento. L’arbitro Pairetto ha fermato subito il gioco, Svilar a pochi passi da lui ha capito la gravità e ha richiamato insieme a De Rossi a l’intervento dei medici. Che sono accorsi prontamente prima di trasportare Ndicka in barella fuori dal campo tra gli applausi di tutto lo stadio di Udine. Un parziale pollice alzato non ha comunque tranquillizzato chi era in campo. Negli spogliatoi il 24enne ivoriano (sempre cosciente) è stato sottoposto a un elettrocardiogramma. L'esame ha suscitato qualche dubbio sulla possibilità di disturbi cardiaci dando un primo esito preoccupante.
Nel frattempo De Rossi ha chiesto la sospensione del gioco all’arbitro Pairetto che ha concesso al tecnico e a Mancini di scendere a controllare la situazione. Sgomento e terrore negli occhi di Dybala e compagni in un silenzio surreale dello stadio. "Io aspetto quanto volete, non abbiamo fretta", le parole di Pairetto. Al ritorno in campo il tecnico ha parlato a lungo sia con il collega dell’Udinese Cioffi sia con la terna arbitrale. "Potrebbe essere infarto, i miei ragazzi non se la sentono. Possiamo sospendere?". La disponibilità è stata totale. E dopo qualche minuto è stato deciso di interrompere la partita sull’1-1. Nel frattempo Ndicka è stato trasportato all’ospedale Santa Maria della Misericordia. Il giocatore è sempre stato cosciente, ed è stato per questo ricoverato in codice giallo. La Roma non è voluta tornare nella capitale, ha aspettato insieme a quelli dell’Udinese notizie in più negli spogliatoi per poi precipitarsi in ospedale. Pellegrini e De Rossi hanno parlato con Evan che li ha rassicurati. Intanto sui social piovevano i messaggi di vicinanza: dalla Lega a tanti colleghi passando per Venditti, Sensi e la Lazio.
Ndicka è arrivato a Roma la scorsa estate a parametro 0: per 5 stagioni ha vestito la maglia dell’Eintracht Francoforte. I tedeschi l’avevano scoperto all’Auxerre, serie B francese. In Germania il difensore è diventato papà del piccolo Adam. Non ama i social né parlare della sua vita privata. Sesto e ultimo figlio, dei suoi genitori ha detto in un’intervista: "Mio papà era severo, lavorava nella sicurezza. Non ricordo un suo abbraccio. Mia mamma faceva la donna delle pulizie. Si sono separati e mia madre ha fatto tutti e due i ruoli. Ma hanno fatto tutto per mantenerci e so che sono fieri di me. Mia madre ancora vuole che io finisca la scuola. Ma non serve un diploma per essere intelligenti".
La partita era ferma sull’1-1 dopo il vantaggio nel primo tempo dei padroni di casa con Pereyra bravo a sfruttare una papera di Huijsen e una formazione troppo sperimentale. E il pareggio al 64’ di testa di Lukaku su cross di Cristante. Durante la partita, peraltro, Ndicka si era dimostrato uno dei migliori in campo. Ora bisogna studiare quando verranno recuperati i 19’ mancanti della gara. Di sicuro non domani visto che giovedì si gioca Roma-Milan in Europa League. C’è l’ipotesi 25 aprile ma molto dipenderà dalla qualificazione o meno dei giallorossi.