Le braci ardono. Sotto pelle, eppure sono li li per affiorare. Da qui al 26 maggio, ultima giornata di campionato, il Napoli vivrà cosi, sospeso sul baratro del propri malumori. Destino di uno spogliatolo composito, formato da personalità bizzose e da caratterini che, senza Spalletti, si è scoperto essere ingovernabile. I nervi sono tesi. Tesissimi. Il ritiro non piace ma è solo l'ultima goccia. Ma l'idea stessa della punizione non va giù a un pezzo di Napoli. Che nelle ultime ore, a Castel Volturno, ha provato a chiedere a Calzona di fare da tramite con De Laurentiis per far cambiare idea sulla decisione di mandare tutti, da stasera, in clausura. Ma Ciccio, che del patron è il braccio operativo sul campo e ne sposa ogni cosa fin dal primo giorno, si è tirato indietro. In pratica, ha fatto intendere che condivide in pieno la decisione della società che, per 48 ore. spedisce la squadra in un hotel di Caserta. Per meditare. Per prepararsi alla gara con la Roma. Per tentare il tutto per tutto nella rimonta per un posto in Europa. [...]
(Il Mattino)