Chissà quante volte ci avrà pensato a questa prima volta. Perché poi ci sono esordi ed esordi e per quanto quelli da giocatore abbiano sempre un sapore speciale, sedersi per la prima volta sulla panchina della sua Roma in un derby per Daniele De Rossi sarà un terremoto emotivo. «So già che mi emozionerò, soprattutto pensando che li ho giocati tutti: dai pulcini fino a questo da allenatore», ha ammesso DDR a Lecce, subito dopo il malinconico pareggio di Pasquetta. (...) E così pian piano Daniele si sta avvicinando al derby, anche se poi magari la notte dormirà poco, come gli succedeva anche da calciatore. Perché poi la famosa “vena di De Rossi” diventa iconica proprio in una sfida con la Lazio, quel 7 novembre del 2010, quando Daniele festeggia la vittoria per 2-0 arrampicandosi sulla balaustra della Curva Sud per condividere (urlando) la sua gioia con i tifosi giallorossi. (...) E allora stemperare l’attesa sarà dura, anche se poi ci sono da gestire tanti aspetti, cosa che gli permetterà di avere la testa concentrata altrove e non solo sull’ansia della gara. Quel che c’è di buono è che per questo derby Daniele recupererà pezzi importanti: Spinazzola in fascia per garantire maggiore sprint, Pellegrini in mezzo ad offrire un pizzico di fantasia in più e Dybala davanti per avere quell’imprevedibilità e quel genio che è mancato da morire nelle ultime tre partite (con un solo gol segnato dalla Roma, guarda caso con l’argentino che non ha giocato contro Brighton e Sassuolo ed è entrato solo per uno scampolo di gara in quel di Lecce). Ritrovare tre pedine del genere permetterà a De Rossi di arrivare molto più sereno al suo primo derby da allenatore, gestendo anche le ansie che inevitabilmente gli arrivano dalla voglia di vincere il derby: per sé, per la Roma e per i tifosi.
(gasport)