La grande paura è passata: Evan N’Dicka sta bene ed è tornato a Roma dalla sua famiglia. Questa è la prima notizia, forse anche l’unica considerando il grande spavento che tutti hanno provato domenica a Udine, quando improvvisamente si è accasciato a terra. [...] Adesso N’Dicka dovrà riposare qualche giorno poi potrà gradualmente riprendere gli allenamenti. Questa è la terza notizia, quella che più fa piacere a De Rossi e ai compagni: lo aspetta tutta Trigoria (dove ieri si è fatto vedere) a braccia aperte, anche se una data per il rientro in campo ancora non c’è: potrebbero essere circa tre o quattro settimane, anche se per la certezza serviranno altri esami approfonditi. Lui vorrebbe tornare a giocare quanto prima: non vede l’ora di aiutare quei ragazzi che domenica sono stati più fratelli che compagni. Da De Rossi, un leader assoluto, a Mancini, da Renato Sanches a Svilar, che per primo si è accorto che qualcosa non andava, fino ad Aouar: l’algerino è legatissimo a N’Dicka e domenica notte sarebbe voluto rimanere con lui a Udine. Solo quando gli hanno spiegato che non sarebbe potuto entrare in camera si è convinto a tornare. E poi, ancora: Mourinho, i Friedkin, i giocatori della nazionale ivoriana e quelli dell’Eintracht Francoforte, tutti hanno avuto un pensiero per lui. [...]
(Corsport)