Sacchi: "Roma-Brighton sarà una partita spettacolare, non ci si annoierà. De Rossi ha tranquillizzato l'ambiente"

05/03/2024 alle 07:20.
arrigo-sacchi-2

GASPORT - L'ex allenatore Arrigo Sacchi ha rilasciato una lunga intervista esclusiva sull'edizione odierna del quotidiano, parlando nello specifico del prossimo impegno della Roma in Europa League contro il Brighton di Roberto De Zerbi. Queste le sue parole: "Sarà una partita spettacolare, non ci si annoierà, perché la Roma e il Brighton sono due squadre che mettono il gioco al centro del progetto. Come finirà? Difficile pronosticarlo. Un mese fa avrei detto che gli inglesi erano favoriti, ma adesso, vedendo i miglioramenti della Roma dopo l'arrivo di De Rossi, credo che la sfida sia molto equilibrata".

Come si può battere il Brighton di De Zerbi?
"Il Brighton è una squadra molto giovane che viene da una brutta sconfitta in Premier contro il Fulham. Non è nel suo periodo migliore. I loro punti di forza sono pressing, possesso palla e velocità. Bisogna contrastarli sul piano del pressing e del recupero immediato del pallone per fare in modo che non siano loro a dettare il ritmo della partita".

La Roma sta attraversando un ottimo periodo. Merito di De Rossi?
"Direi proprio di sì. Lui è un ragazzo perbene che ha idee precise. Non era facile venire dopo Mourinho che è un incantatore, un abilissimo comunicatore. De Rossi si è calato nel ruolo con coraggio e con la volontà di far giocare a calcio la sua squadra. Mi sembra proprio che ci stia riuscendo".

Le piace la Roma?
"Con Mourinho devo ammettere che la Roma non era mai stata spettacolare. Una squadra molto staccata in classifica, mentre adesso si è avvicinata e secondo me può proseguire la scalata e arrivare a un posto in zona Champions".

Che cosa ha saputo cambiare De Rossi?
"Con Mourinho la squadra si basava soprattutto sulla forza, adesso si cercano le trame di gioco. Prima c'era molto nervosismo, tutti a protestare con l'arbitro. Ora, invece, mi sembra che la Roma sia diventata una squadra più educata in campo. De Rossi ha tranquillizzato un ambiente che era sempre in fibrillazione, ha dato un chiaro indirizzo di gioco e ha recuperato elementi importanti". 

A chi pensa in particolare?
"A Pellegrini, che è un ottimo giocatore. Si era un po' perso, ma se sta bene può aiutare parecchio. E poi ora tutti partecipano, tutti sono coinvolti nel progetto. E, cosa tutt'altro che secondaria, danno l'impressione di divertirsi a giocare a pallone e in questo modo trasmettono allegria. La Roma è una squadra che, in questo momento, fa della freschezza una qualità importante".

Il Brighton, però, è un cliente molto scomodo.
"De Zerbi lo conosco molto bene. È un perfezionista che crede in un calcio basato sulla bellezza, sulle emozioni, sul possesso palla. Forse il suo limite, all'inizio della carriera, era la cura della fase difensiva, ma ora si è migliorato. Il Brighton è un gruppo di ragazzi che hanno talento, ma devono crescere parecchio per arrivare in alto. De Zerbi è un maestro perfetto per loro, perché lui insegna calcio, pretende molto da se stesso e dai suoi ragazzi, e sa valorizzare i giocatori attraverso il collettivo".

Oltre che con il pressing come può la Roma mettere in difficoltà gli inglesi?
"Intanto cominciamo con il pressing, che in Italia si pratica poco ma in Europa è alla base del calcio. E poi i giallorossi hanno notevoli qualità tecniche. Penso a Dybala e a Pellegrini sulla trequarti. In attacco Lukaku garantisce quella fisicità che può mandare in tilt la retroguardia del Brighton. Però la Roma deve stare attenta, perché in difesa non mi sembra impenetrabile, e la velocità della manovra inglese potrebbe creare problemi".

L'avrebbe detto che De Rossi si sarebbe imposto in un ambiente complicato come quello della Roma?
"Lui aveva avuto un'esperienza negativa alla Spal, ma era subentrato a stagione in corso e non aveva costruito la squadra. Lo considero un ragazzo intelligente e un tecnico preparato, dunque il suo cammino non mi stupisce. Adesso, però, è il momento di accelerare, e lo sa pure lui. De Zerbi ha fatto più esperienze di lui, penso soprattutto a quella in Ucraina. Ma nel complesso si tratta di due allenatori italiani, giovani, con chiare idee di gioco, che pensano a divertire la gente attraverso un calcio propositivo e moderno. Finalmente".