Dodici articoli. 45 voci complessive. Il documento con cui la Serie A vuole riformare il calcio italiano unisce di tutto: proposte curiose, idee rivoluzionarie e pensieri folklotlstici. Le 25 pagine saranno lunedi sul tavolo del 20 club: è la base da portare martedì in Federcalcio per iniziare la battaglia con la Figc. Che non riguarderà le big: ieri Juventus. Inter e Milan (rappresentate da Calvo, Scanavino, Marotta e Scaloni, collegato ili videoconferenza) hanno incontrato il presidente federale Gravina per manifestargli vicinanza e sostenere la riduzione del campionato a 18 squadre. (...) La proposta più interessante ha un sapore di un'autocritica. Il campionato da 4,6 miliardi di debiti vuole un salary cap: un tetto alle spese sul modello spagnolo, che impedisca di sostenere stipendi eccessivi in rapporto al Fatturato del club. (...) Nel documento un grafico dimostra come si debbano ridurre i club professionistici italiani: "Solo la Russia ha una terza Serie con un numero di club (59) paragonabile al nostro", dove sono 60. Insomma siamo troppi. Come “tagliare”, però? Con criteri più selettivi per l’iscrizione: una selezione naturale. Criteri più stringenti per le iscrizioni la Serie A non è disposta invece ad accettarli per se stessa. Non senza poter dire “no". Per “una governance federale più equilibrata" chiede di “introdurre una intesa "forte", per cui le decisioni che riguardano la Serie A possono essere adottale solo con il parere favorevole della Lega, in particolare per le licenze nazionali". Ossia, non permettere alla Figc di fissare altieri di iscrizione senza consultare chi li deve rispettare. (...) E un taglio drastico alla Coppa Italia. L'idea è fare in modo che alcune partite valgano sia per la coppa che per il campionato, per ridurre il numero di partite stagionali sul modello Nba dell'ln-Season Toumament “per non avere un numero eccessivo di partite". Qualificando per le coppe europee anche la finalista, non solo la vincente. (...) I club vorrebbero aggiungere il Var a chiamata per 1-2 volle a partita per ogni squadra e in trasmissione in diretta dei dialoghi arbitro Var magari sperimentandola in Coppa Italia. (...)
(La Repubblica)