Quarta vittoria dell'era De Rossi per la Roma, che a Frosinone passa 0-3 . Tra i più elogiati sulle colonne dei quotidiani proprio il tecnico: "Cambiare pelle, sguardo, atteggiamento e pensieri, non solo sistema di gioco; e nel giro di pochi giorni, e nel bel mezzo della stagione. È l'affascinante utopia di Daniele De Rossi, l'allenatore interinale (ma chissà se poi lo è per davvero) che ha già squassato la Roma dal profondo, con una serie di cesure profondissime col passato più recente", scrive Andrea Sorrentino su Il Messaggero. Risultato prima di tutto per Ivan Zazzaroni del Corriere dello Sport: "Conta solo il risultato finale, non cambio idea. Contano i tre punti - soprattutto quando la Lazio perde e il Napoli e la Fiorentina pareggiano - se si vuole continuare a pensare con un minimo di fiducia alla Superchampions, all’eventuale quinto posto utile."
Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
A. VOCALELLI - GAZZETTA DELLO SPORT
(...) E se non è il caso di fare previsioni, visto il tira e molla dal terzo posto in giù, di sicuro la domenica è stata favorevole a Bologna e Roma, che hanno vinto in trasferta. De Rossi è passato a Frosinone dopo un primo tempo opaco, di cui si è assunto le responsabilità. Se Pioli avesse ascoltato il suo mea culpa, per alcune scelte radicali, forse avrebbe avuto il tempo per riflettere sulla formazione iniziale. Fatto sta che, rivista e corretta addirittura con la sostituzione di Lukaku, à Roma si è presa meritatamente la partita e una classifica che è tornata ambiziosa. (...)
I. ZAZZARONI - CORRIERE DELLO SPORT
Conta solo il risultato finale, non cambio idea. Contano i tre punti - soprattutto quando la Lazio perde e il Napoli e la Fiorentina pareggiano - se si vuole continuare a pensare con un minimo di fiducia alla Superchampions, all’eventuale quinto posto utile. (...) Allo Stirpe “Archimede” De Rossi lo sperimentatore ha vinto e ha vinto largo dopo un primo tempo rivedibile, mostrandoci tante cose: Svilar al posto di Rui Patricio, ad esempio, e devo dire che il giovanotto è stato abbastanza convincente; poi Huijsen e non Llorente al fianco di Mancini: il ragazzo ha alternato qualche sbavatura difensiva, figlia dell’irruenza del diciottenne, alla prepotenza del gol del vantaggio scacciaguai. Huijsen è stato l’ultimo regalo di Mourinho: a gennaio lo convinse a preferire la Roma al Frosinone che l’aveva già bloccato. Il centrale di proprietà della Juve ha le palle quadrate, talmente quadrate da permettersi di provocare il pubblico dello Stirpe: ecco, in futuro freni certi impeti, son stupidaggini da evitare. (...)
G. D'UBALDO - CORRIERE DELLO SPORT
Ieri a Frosinone è arrivata una dimostrazione di forza della Roma. Ha vinto tra le difficoltà come fa una grande squadra. De Rossi ha mandato in campo una formazione inedita, quasi sperimentale, con un 4-2-3-1 molto offensivo. Ha portato inizialmente in panchina Dybala e Pellegrini, in vista dell'insidiosa gara di ritorno di giovedì contro il Feyenoord. El Shaarawy, Azmoun e Baldanzi alle spalle di Lukaku. Promosso titolare anche Svilar rimasto imbattuto e protagonista in diverse circostanze. Ormai sembra aver scavalcato Rui Patricio. Da rivedere Baldanzi. Nel primo tempo la squadra giallorossa ha fatto un passo indietro sul piano del gioco da quando c'è il nuovo allenatore, il Frosinone è stato più equilibrato, ha creato tante occasioni e per due volte è andato vicinissimo al gol. (...) Questa vittoria consente alla Roma di restare in corsa per un posto in Champions. Oggi i giallorossi hanno quattro punti in meno di Atalanta e Bologna appaiate al quarto posto, che comunque in questo periodo dimostrano dì avere una marcia in più. Per De Rossi quarta vittoria su cinque partite di campionato. La squadra, ormai quasi al completo, può crescere ancora.
P. CONDO - LA REPUBBLICA
(...) Nella scia è rimasta solo la Roma, capace di sopravvivere al peggior primo tempo di De Rossi per ritrovare se stessa nella ripresa, e vincere la quarta gara su cinque (...)
U. TRANI - CORRIERE DELLO SPORT
Finalmente la Roma. Adesso davvero nuova. In De Rossi e ancor di più nella rosa. Completa in campionato più che in Europa League: giovedi Daniele - nel ritorno del playoff contro il Feyenoord -non potrà avere l'abbondanza messa in piazza allo stadio Stirpe, dove ha schierato - ad esempio - dall'inizio Kristensen e Huijsen, entrambi fuori dalla lista Uefa. Il segreto del successo contro il Frosinone (0-3) è insomma la panchina lunga che, dopo la trasferta di Rotterdam, ha fatto la differenza. Fisicamente, tecnicamente e tatticamente. (...) Mai la Roma in questa stagione é stata grande così. Numericamente. Massima scelta tra titolari e panchinari. E sì è capito dal turnover abbondante deciso da De Rossi dopo il pari contro il Feyenoord. Sette novità dopo la trasferta in Olanda. Addirittura sette giocatori di movimento, rivisitando ogni reparto del 4-2-3-1 utilizzato fino all'intervallo: trequarti della difesa con tre interpreti diversi, Kristensen, Huijsen e Angelino; metà centrocampo, con il ritorno di Cristante, e trequarti del rombo offensivo con l'ingresso di Baldanzi, Azinoun ed El Shaarawy. (...)
T. CARMELLINI - IL TEMPO
La cura De Rossi funziona e la striscia positiva si allunga. La Roma, senza quattro titolari lasciati a riposo, torna da Frosinone con tre punti pesanti per la classifica, in una giornata nella quale molte «concorrenti» steccano. Ma soprattutto torna nella Capitale con nuove certezze, uomini ritrovati e giovani talenti in rampa di lancio. Il tutto ai danni dell'ex Di Francesco che, come tutti coloro che hanno avuto a che fare con la Roma senza lasciare il segno, vivono col dente avvelenato. Esagerata la reazione a fine gara sul giovane Huijsen reo di aver fatto il gesto del silenzio dopo un gol fantastico a uno stadio che gli ha fischiato contro dall'inizio alla fine. Non bello ma a diciotto anni ci può stare... capirà! (...) La Roma cresce, gioca e fa male con Azmoun e chiude i giochi con il centro dal dischetto di Paredes. Ed è proprio l'argentino il cuore della svolta derossiana. È lui il cervello di questa squadra, su di lui DDR ha messo la pietra angolare che fa girare tutto il resto. Se gioca lui, tutta la macchina gira alla perfezione e i risultati arrivano. Il resto sono numeri e note di merito per la prima da titolare di Baldanzi, per la crescita di Angelino che deve però migliorare in fase di copertura e soprattutto per il rientro di Smalling dopo oltre cinque mesi di stop per infortunio (...)
A. SORRENTINO - IL MESSAGGERO
Cambiare pelle, sguardo, atteggiamento e pensieri, non solo sistema di gioco; e nel giro di pochi giorni, e nel bel mezzo della stagione. È l'affascinante utopia di Daniele De Rossi, l'allenatore interinale (ma chissà se poi lo è per davvero) che ha già squassato la Roma dal profondo, con una serie di cesure profondissime col passato più recente, alla stregua del trauma del taglio del cordone ombelicale che tutti abbiamo provato, senza però potercene ricordare. Semplicemente, ora, il comandamento è non guardarsi mai più indietro. Né in campo, tatticamente, né tantomeno psicanaliticamente, coi ricordi: quelli, soprattutto, rimuoverli a accantonarli. Si cambia registro e si attacca a prescindere. (...) È` un atteggiamento rischioso, certo, e da disciplinare, perché quando si perde palla bisogna organizzarsi meglio sul contrattacco, ma alziamo lodi a chi è intrepido, anche con un filo di incoscienza. Più che altro la lezione di De Rossi, finora una specie di alieno che ammette i propri errori strategici e spiega come li ha corretti. (...) L'augurio a De Rossi è che la temeraria e necessaria rivoluzione riesca, l'ambiente romanista ne ha un bisogno vitale. (...)