LIBERO - Daniele De Rossi non ha molti segreti per Emilio De Leo, uno dei più apprezzati "tattici” del calcio. Emilio conosce bene l'attuale allenatore della Roma che domani affronterà all'Olimpico il Freccianerazzurra di Simone Inzaghi. Amici veri, i due si conoscono da anni e si sono frequentati a lungo. (...)
De Leo, si è stupito di questo inizio travolgente di Daniele sulla panchina della Roma?
«A dire la verità no. Lui è uno studioso del calcio, un grande perfezionista che cura i dettagli come faceva in campo. In più affronta le cose con umiltà come deve essere un tecnico alle prime armi. In panchina ha messo da parte il suo glorioso passato da calciatore e il titolo di campione del mondo. È ripartito da zero».
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Quando ha approfondito il bel rapporto con Daniele?
«Sui banchi di scuola a Coverciano dove eravamo in classe con Aquilani, Barzagli, Nocerino. Nel settembre 2023 siamo stati tutti promossi e abbiamo acquisito la Licenza Uefa Pro».
Che studente era?
"Esuberante e simpatico. Ma, al momento di parlare di lavoro, diventava un mezzo secchione! Studiava tutto e scriveva, scriveva..».
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L'aspetto di Daniele che la stupiva di più?
«Essendo un ragazzo intelligente cercava di metabolizzare tutto. Alla fine dell'allenamento partecipava ai nostri briefing con enorme curiosità».
Il rapporto con Sinisa?
«Erano amici, un rapporto iniziato a Roma. Forse sui campi da padel. Fra loro c'era rispetto e Sinisa lo ammirava per la schiettezza. Daniele è onesto, impossibile non ammirarlo per questo».
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Quale calcio preferisce De Rossi?
«Quello aggressivo, non il corto muso per intenderci. A lui piace dominare il gioco, controllare la palla, rispettare le geometrie in campo ma anche iniziare la manovra dal basso».
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