IL TEMPO (L. PES) - Una serata dalle grandi responsabilità, L'ha definita così Daniele De Rossi la notte dell'Olimpico che lo vedrà protagonista insieme ai suoi calciatori. All'Olimpico (fischio d'inizio ore 21, diretta Tv8, Sky e Dazn) la Roma si gioca un posto negli ottavi di finale di Europa League. E per raggiungerli è necessario battere il Feyenoord, dopo 1l pareggio a Rotterdam di una settimana fa che rende decisiva la partita di questa sera. Sara la prima della carriera di DDR. Un bivio per sé e per i colori giallorossi: la stagione assumerà un sapore differente al triplice fischio del match con gli olandesi, così come la valutazione dell'esperienza di De Rossi. «Rispetto alla partita di andata, l'atteggiamento potrebbe essere simile da entrambi le parti, abbiamo pareggiato, non c'è un dislivello tale, non c'è una squadra che per vincere deve segnare tot gol per passare il turno, non sarebbe una follia se domani vedessimo una partita simile o inizialmente simile a quella dell'andata». La vede così l'ex capitano, novanta minuti (se basteranno) sul filo della tensione. C'è poi la spinta dei quasi settantamila dell'Olimpico a cambiare le carte in tavola per chi vivrà l'atmosfera dei tifosi. «È un qualcosa che non ci lascia indifferenti. Nei nostri primi giorni qui avevamo detto di dover ricreare un po' l'unione, visto che i primi giorni c'erano dei malumori e delle divisioni. Ricreare quell'unione, riportare tutti allo stadio. Sappiamo che più di questi non ne possono entrare, siamo contenti, è una responsabilità in più per noi, ma anche se fossero stati qualche migliaio in meno sarebbe stato lo stesso». Non può non parlare dei singoli De Rossi, da Smalling alla coppia d'attacco dalla quale in molti si aspettano tanto: «Chris può giocare a tre o a quattro, ha fatto un po' tutto quanto. Sono strasicuro che potrà giocare anche a quattro e perché no, magari capiterà un giorno che avremo bisogno di giocare a tre e lui si ricorderà perfettamente come farlo. Dybala e Lukaku? Io penso che al di là della partita di domani, della partita nostra, c' è bisogno di tutti i giocatori. Per me e veramente indifferente. Sarei contento per loro, so quanto sia importante per gli attaccanti essere decisivi, ma chi segna o chi non segna è davvero indifferente». Accanto all'allenatore giallorosso anche Bryan Cristante, che con grande trasparenza ha ammesso come la scelta del cambio in panchina sia stata una scelta giusta. «Quando è arrivato, il mister non aveva bisogno di presentazioni, conosceva l'ambiente, ma arrivare a metà stagione, in una situazione un po' difficile. Penso che si stia rivelando la soluzione giusta, perché è stata presa dalla società in un momento difficile, dove avrebbe potuto sembrare azzardato, perché parliamo di un allenatore è che stato un grande calciatore ma che non aveva tutta questa grandissima esperienza».