[...] Scelta folle, ma indubbiamente coraggiosa. Non concedere al tecnico portoghese la possibilità di riaddrizzare la stagione nelle prossime sette partite (di fronte Verona, Salernitana, Cagliari, Inter, Frosinone e due volte Feyenoord) somiglia un po’ allo sgarbo che il presidente del Tottenham Levy fece al portoghese prima della finale di coppa di Lega con il Manchester City a Wembley: dà l’idea che nella decisione abbia prevalso la paura che potesse ancora una volta aver ragione lui. [...]
In fondo invece Daniele non rischia troppo. Lui ha sempre saputo che un giorno sarebbe diventato l’allenatore della Roma e adesso ha deciso di raccogliere l’opportunità che il destino gli ha regalato. In questo senso la scelta di Dan è stata geniale: [...] anche perché Daniele diventerà uno straordinario allenatore e se gli astri si allineeranno potrebbe diventarlo da subito, un po’ come fece Pep Guardiola, giovane allenatore del Barça B, quando fu chiamato da un lungimirante presidente, Juan Laporta, mentre i dirigenti blaugrana stavano trattando con un certo José Mourinho, pensa te. [...] In fondo ha preso in mano una squadra al nono posto della classifica, sfiduciata e sfilacciata. Una squadra che lui considera forte anche senza Dybala...
(Il Romanista)