IL TEMPO - L'ex centrocampista giallorosso ed ex allenatore Giampiero Maini (nella Capitale dal 1989 al 1991 e nella stagione 1994/95) ha rilasciato un'intervista esclusiva al quotidiano, parlando nello specifico della situazione attuale della Roma di José Mourinho e le possibili scelte future della presidenza. Queste le sue parole.
Secondo lei Mourinho andrebbe esonerato?
"Gli farei finire la stagione, però poi si dovrà necessariamente cambiare rotta. L'unico motivo per trattenerlo è che non credo molto ai traghettatori, quindi sarebbe difficile anche trovare una persona che viene qui per quattro mesi e poi va via, sarebbe una gestione approssimativa".
Chi è il maggior responsabile in questo periodo negativo della Roma?
"In questo tipo di situazioni c'è sempre una compartecipazione di responsabilità. Secondo me da parte di Mourinho c'è stata poca voglia di cambiare. Mi sembra rimasto fermo a quelle che sono le sue idee e i suoi dogmi calcistici di un tempo. Poi è evidente che ci sono state delle difficoltà tra giocatori infortunati o assenti, tuttavia per me si doveva e poteva fare qualcosa di più, ma anche qualcosa di diverso".
Come cambierebbe tatticamente la Roma?
"Proverei a giocare con un blocco di quattro difensori. Attualmente con tre centrali e due esterni la Roma difende comunque molto bassa e ciò ne risente anche in fase offensiva, dove i giallorossi creano troppo poco, ed è un peccato, perché è il reparto più importante e decisivo in cui ha più qualità, considerando elementi come Dybala e Lukaku".
Oltre alle responsabilità di Mourinho, per lei la società e Tiago Pinto hanno delle colpe?
"Certo che sì. Anche la società in questo momento ha le sue responsabilità. Mourinho è sicuramente un accentratore, ma la richiesta di una figura carismatica non era campata in aria. Magari gli avrebbe fatto comodo e si sarebbe potuto concentrare di più sul campo e fare meno da parafulmini".
Il futuro dei giallorossi potrebbe ripartire anche dal settore giovanile?
"Deve ripartire dalla Primavera. Come ha fatto la Juventus, ma anche l'Atalanta. I bianconeri vanno presi come esempio, sono stati i primi a costruire una squadra B e guarda ora i risultati. Per me la Roma continua ad avere il vivaio più forte d'Italia, ma deve assolutamente tirare fuori ragazzi dal settore giovanile, innanzitutto per senso d'appartenenza e soddisfazione da parte del club e dei tifosi i ragazzi nati e cresciuti qui danno sempre qualcosa in più".