L'uomo che non ti aspetti. Rasmus Kristensen batte il Sassuolo 2-1 e regala alla Roma la sesta vittoria nelle ultime otto partite. Proseguendo la corsa verso il quarto posto e abbattendo il tabù trasferta che durava da quasi due mesi. Pro-tagonista assoluto un ragazzone danese di 187 cm, non certo l'uomo copertina della Roma di Mourinho. Un gol e un rigore procurato, il tutto nel secondo tempo. Determinante e inaspettato. Per i compagni che lo hanno festeggiato e per lo Special One, caloroso nell'abbraccio a fine gara. Ma anche per sé stesso, con le lacrime arrivate al fischio finale e nascoste dalla maglia sul volto. (...) Arrivato questa estate nello scetticismo generale, quasi fosse l'allegato all'interno dell'operazione Llorente. Il prestito dal Leeds era sembrato ai più una questua al club inglese per riportare a Trigoria il difensore spagnolo. (...) Che anche per i giallorossi fos-se un rincalzo lo si era capito a fine mercato, quando il club giallorosso lo aveva escluso dalla lista Uefa. Solo campionato, da titolare. L'idea di partenza di Mou era questa. Confermata dalle scelte: cinque volte dall'inizio nelle prime sei gare. Poi l'arretramento in panchina, con pochi scampoli di gara giocati a ottobre, ristretti a 20 minuti totali a novembre. Sembrava la fine della corsa. Interrotta bruscamente ieri sera a Sassuolo. Grazie ad un secondo tempo giocato con il fuoco dentro, come richiesto espressamente da Mourinho a tutti i calciatori subentranti dalla panchina. Il guerriero Kristensen lo prende in parola. Prima conquistando il rigore del pareggio, poi segnando (con deviazione) il gol vittoria. Un'iniezione di fiducia per il danese e per lo stesso allenatore. (...)
(La Repubblica)