IL TEMPO (L. PES) - In Svizzera con l'obbligo di vincere. La Roma vola a Ginevra per sfidare il Servette nella penultima giornata della fase a gironi. Dopo la rovinosa caduta di Praga i giallorossi sono costretti a vincere le restanti gare per provare a riconquistare la vetta del girone, possibilmente segnando parecchio (sono 3 i gol di differenza con lo Slavia che ora comanda per differenza reti). Bisogna cominciare proprio dal Servette questa sera (diretta Sky, Dazn e in chiaro su Tv8), e Mourinho lo sa bene: "Non pensiamo ai gol, ma a vincere. La partita è sufficientemente difficile, se vinciamo domani e lo Slavia vincerà arriveremo all'ultima partita conoscendo la differenza reti e lì possiamo rischiare tutto in casa con lo Sheriff, che sarà già fuori. Domani (oggi, ndr) è importante vincere e l'obiettivo è vincere".
Il tecnico va poi diretto sulle scelte di formazione: "Abbiamo bisogno di tutti. Per questo motivo domani farò dei cambi e mi aspetto una risposta positiva e che la gente che andrà in panchina, e che non è abituata, trovi il modo giusto di essere motivata e preparata e che abbia il senso di responsabilità di entrare e fare bene. La gestione di Renato Sanches è ovvia perché ha la sua storia clinica, Pellegrini nell'ultima partita ha giocato la prima ora dopo tanto tempo e Dybala è venuto dall'Argentina, non è mai facile, e ha dovuto giocare 88 minuti contro l'Udinese. Devo gestire. Bove deve giocare 90 minuti e fare la doppia maratona, anche qualcun altro". Esclude l'impiego di Dybala, Pellegrini e Sanches dal primo minuto, ma tiene aperta la possibilità di vedere anche in Europa (sarebbe la prima volta dall'inizio) la coppia Dybala-Lukaku, oltre alla titolarità annunciata in mattinata a Trigoria di El Shaarawy.
Ci tiene, poi, lo Special One, a specificare come ogni competizione sia importante per lui e per i suoi ragazzi. "Sono cresciuto nel tipo di squadra per cui è impossibile, per non dire inaccettabile, fare una scelta. In squadre come Inter, Real Madrid e Chelsea non puoi pensare che qualcosa sia più importante. Non sono stato educato così e non mi piace educare i miei club e i miei giocatori così". Una chiosa infine anche sul suo pupillo Mancini uscito malconcio dopo Roma-Udinese: "Mancini? Non ne abbiamo un altro. Se domani mi dice che non sarà possibile, non sarà possibile ma se mi dice che sarà possibile dovrà giocare perché non ne abbiamo un altro".
Accanto al tecnico nella conferenza stampa della vigilia ha parlato anche Llorente: "Sappiamo che dobbiamo migliorare fuori casa, a volte è un problema di mentalità. Se miglioriamo sotto questo punti di vista, siamo competitivi". E sul ko in Repubblica Ceca: "Per me Praga è il passato, è stata la partita peggiore. Stiamo lavorando su questo, domani sarà una gara completamente diversa e sarà difficile, è la partita più importante per noi".