IL TEMPO (M. CIRULLI) - Un’occasione, quella del Social Football Summit, per parlare della Roma e del ruolo moderno del General Manager per Tiago Pinto. Il portoghese ha voluto innanzitutto evitare di commentare un possibile rinnovo di contratto: "Non è importante ora - ha affermato - ne parliamo internamente, l'importante è il bene della Roma". Successivamente il dirigente ha discusso della capacità che negli scorsi anni ha contraddistinto il mercato della Roma, ovvero le tempistiche. "Potrei direi di essere stato fortunato o che gli altri non li volevano - in riferimento all’arrivo nella Capitale di Dybala e Lukaku - ma in realtà queste operazioni dimostrano l’ambizione della società, oltre all’abilità e al tempismo di tutti quelli che hanno lavorato su queste situazioni".
"Molto è dovuto anche ai tifosi, l’amore e la passione di questa piazza non c’è da altre parti e questo fa la differenza. Nel caso specifico di Paulo e Romelu, posso dire che sono soprattutto brave persone e intelligenti, hanno capito che i giallorossi sarebbero stati uno step importante per le loro carriere". Pinto ha poi voluto riassumere quanto fatto in questi tre anni alla Roma: "Io avevo un obiettivo, migliorare la rosa che avevo ereditato e nonostante i tanti giocatori avanti con l'età e con infortuni cronici siamo riusciti a realizzare 150 milioni di cessioni e mantenere l’80% dei giocatore cardine della squadra, oltre a valorizzare giovani. Continuando così - ha poi concluso - miglioreremo in sostenibilità, oltre ad aver potenziato l'organico".